ASCOLI PICENO – “Il nostro essere stati chiamati e preferiti da Gesù – dentro la vita della Chiesa – é certamente per guadagnare e godere la pienezza della vita in Lui, ma contemporaneamente perché attraverso la nostra tangibile presenza umana possiamo esserne testimonianza per ogni uomo.  Non abbiamo alcun merito per essere stati preferiti. Il nostro merito è solo la misericordia di Dio,  che ci ha raggiunti,  investiti e attratti a sé attraverso una tangibilità umana,  una ‘carne’,  una storia umana particolare,  dentro la vita della santa Chiesa,  per esserne trasparenza e testimonianza per ogni uomo”. 

Con queste parole riprese da un intervento di Nicolino Pompei, Andrea Consorti ha chiuso l’Avvenimento in piazza di Ascoli Piceno dopo 3 giorni ricchi di eventi e di incontri. 

Ieri, 24 giugno, la giornata conclusiva. Al mattino grandioso torneo di ramazza,  gioco a squadre tipico della tradizione ascolana.  Al pomeriggio l’Avvenimento in piazza ha ospitato il vescovo mons.  Giovanni D’Ercole,  che ha celebrato la S. Messa e ha visitato il quartiere manifestando tutta la sua benevolenza e paternità al gesto e al cammino di Fides Vita.

Al termine della S.Messa, anche per richiesta di mons. D’Ercole, Nicolino ha preso la parola riaffermando, pur in una inevitabile sintesi, il cuore dell’incontro da lui vissuto venerdì sera, la necessaria e imprescindibile necessità di un cristianesimo visibile e incontrabile in “uomini, donne, rapporti e relazioni, famiglie, comunità che mostrino con la stessa propria vita che vive la realtà di tutti, dentro le sfide, la problematicità e il dramma del rapporto con la realtà che vivono tutti… a quale profondità possa portare il rapporto con Gesù”.  La serata si è conclusa con la cena e la festa finale tra canti,  balli e giochi che hanno mostrato la bellezza di  “un popolo in festa”.


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