ASCOLI PICENO – Si mobilita l’amministrazione comunale di Ascoli Piceno contro l’Ospedale Unico recentemente approvato dalla maggioranza dei sindaci del Piceno; il sindaco Guido Castelli insieme alla giunta comunale e ad un presidio della Lega ha indetto una conferenza stampa davanti l’ospedale Mazzoni del capoluogo piceno.

La vicepresidente del consiglio regionale Anna Casini – esordisce Castelli – ha detto che qui rimarrà un ospedale: è una bugia. Cosa rimarrà secondo il progetto che ci ha consegnato Ceriscioli? Rimarrà un hospice, un luogo dove si accompagna alla morte chi è in fin di vita, cosa giustissima ma non è un ospedale. Poi ci sarà una casa della salute, ovvero un ambiente dove i medici di medicina generale potranno consorziarsi per lavorare insieme, cosa degnissima ma non è un ospedale. Ci saranno poi i poliambulatori ma che non sono ospedali e soprattutto non ci sarà il pronto soccorso: un ospedale non è un ospedale se non c’è il pronto soccorso

“Non ci sarà una chirurgia, non ci sarà una medicina, non ci saranno specialità: non è un ospedale – prosegue il primo cittadino ascolano – Chi dice che qua rimarrà un ospedale è un mentitore seriale, stanno cercando di confondere le acque. Questo è la prima azienda del territorio, mentre il comune di Ascoli ha portato 30 milioni di euro per Monticelli, la Regione ci toglie quella che è la prima azienda del territorio. Da dieci anni si parla di ospedale unico, i sindaci avevano chiesto una cosa sensata ovvero dando la disponibilità ad unire i due ospedali elevandoli però a rango di aziende ospedaliere, come Torrette, ovvero alte prestazioni ed autonomia di bilancio”.

Mediamente noi curiamo tante persone che vengono dall’Abruzzo – ancora Castelli – tante prestazioni che vengono rimborsate dalla regione Abruzzo, com’è previsto dalla legge; la regione Marche questi soldi se li tiene, visto che l’ospedale non ha autonomia finanziaria. Sono soldi sottratti alla possibilità di cura dei cittadini, se le liste di attesa si allungano perché non ci sono medici disponibili o camere operatorie disponibili è perché i soldi vengono spesi per cittadini che non sono ascolani ma che vanno comunque curati, sarebbe un diritto riavere le risorse adoperate. Era scritto nel piano sanitario del 2014 la nascita dell’azienda ospedaliera ma ce l’hanno tolta, vogliono trattarci come figli di un dio minore, è la vecchia storia anconetana e pesarese: per una volta i cittadini ascolani devono ribellarsi

“Ad agosto generalmente l’attività amministrativa rallenta – attacca l’assessore Giovanni Silvestri guarda caso decisioni così importanti avvengono proprio ad agosto quando le persone giustamente pensano a riposarsi dopo un anno di lavoro, per chi ce l’ha. Altra questione molto importante è che quando un consiglio d’amministrazione fa una votazione si vota per quote, qui si è verificato che il comune di Ascoli, con tutto il rispetto, è stato paragonato al comune di Palmiano, si è votato per teste e non per quote. Se si fosse votato per quote e non per teste avremmo avuto la maggioranza, sindaci rappresentativi di 116mila abitanti hanno votato no contro i 75mila favorevoli: è una decisione di minoranza”.

“Un secondo aspetto è sulla razionalizzazione – prosegue Silvestri – Quando si parla di razionalizzazione nella gran parte dei casi significa riduzione del personale, è bene che i dipendenti dell’ospedale di Ascoli sappiano che quello che viene spacciato come un rinnovamento porterà ad una riduzione di personale. Tra poco inizieranno dei lavori in questo ospedale, fatti passare per chissà cosa ma si rinnovano semplicemente gli infissi e l’aria condizionata, questo ospedale ed i cittadini di Ascoli hanno bisogno di eccellenze, di personale qualificato, di primari che non vadano via da questo ospedale. Si sta depauperando un bene che è quello della salute pubblica”.

“Vorrei sottolineare l’impoverimento del nostro territorio – il pensiero del vice-sindaco Donatella Ferrettila nostra città perde una direzionalità importante, questo significherà perdita di posti lavoro, perdita rispetto all’indotto, quindi un impoverimento. Ascoli Piceno probabilmente sarà l’unico capoluogo d’Italia a non avere un presidio ospedaliero; non ultimo i nostri figli ed i nostri nipoti avranno sul certificato di nascita nato a Spinetoli”.

Prossimo appuntamento giovedì 9 agosto, alle ore 17 presso la casa albergo Ferrucci, con un incontro aperto a tutti i cittadini dove verranno istituiti i comitati contrari alla realizzazione dell’Ospedale Unico.


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