CASTEL DI LAMA – Dal convegno su “Fattoria Marche” che ha inaugurato la Fiera di Castel di Lama, organizzato da Coldiretti Ascoli Fermo assieme all’amministrazione comunale e con il contributo della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, è emerso che “se dovessero passare i tagli ai fondi Ue, la dotazione per il Piceno di finanziamenti comunitari destinati all’agricoltura, scenderà intorno ai 140 milioni di euro, con un calo stimato del 7%. ”

Un momento di approfondimento sul futuro che si profila per gli allevamenti piceni e per l’intera agricoltura provinciale.

“I tagli al bilancio agricolo dell’Europa sono insostenibili e ci batteremo in ogni sede per evitarli – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Armando Marconi – poiché l’agricoltura è l’unico settore che più e meglio di altri ha saputo realizzare in questi anni una reale integrazione”.

Dopo l’introduzione del direttore interprovinciale Alessandro Visotti, il futuro della Politica agricola comune post 2020 è stato illustrato da Stefano Leporati, responsabile sviluppo rurale della Coldiretti nazionale, che ha messo in luce i nuovi orientamenti della Ue, mentre Ivana Cocci, responsabile Caa Coldiretti ha spiegato le nuove funzionalità dei sistemi Coldiretti.

Contro il taglio dei fondi una soluzione può essere rappresentata dai contratti di filiera messi in campo da Coldiretti per valorizzare le produzioni agricole all’interno della filiera, dalle carni bovine al grano, come ha illustrato Stefano Albertazzi, direttore generale di Filiera agricola italiana Spa.

Un’opportunità anche per l’allevamento provinciale che negli ultimi anni ha puntato sulla qualità e sulla valorizzazione delle razze storiche, tema al centro dell’intervento di Luca Panichi, presidente nazionale Anabic.

All’iniziativa hanno preso parte anche il vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo, il sindaco di Castel di Lama, Mauro Bochicchio, il presidente della Camera di Commercio di Ascoli Gino Sabatini, il direttore veterinario dell’Asur marche Area vasta 5 Giorgio Filipponi e il direttore di Bovinmarche Paolo Laudisio. ​


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