ANCONA  – “Salvini non ha fatto altro che riportare lo Sprar alla sua funzione del 2002 quando veniva utilizzata questa forma di collaborazione, con i Comuni, per ospitare e integrare coloro i quali, rifugiati o richiedenti asilo, erano gia’ stati riconosciuti titolari di un diritto. Solo negli ultimi anni invece si e’ aperto lo Sprar anche alla cosiddetta prima accoglienza. Non solo non mi scandalizzo per questo provvedimento ma anzi credo che sia stata intrapresa la strada giusta”.

Lo ha detto il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, intervenendo alla presentazione del suo ultimo libro “Coi piedi a terra “ organizzata dall’Anci Marche ad Ancona.

Col Decreto Salvini in pratica viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da una serie di ‘permessi speciali’, erogabili in sei casi diversi per le  vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamita’ nel paese d’origine, cure mediche, atti di particolare valore civile. L’atto poi apre solo ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dal sistema Sprar. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i cd Cara).

In giornata anche il senatore della Lega Paolo Arrigoni, che del Carroccio è il responsabile per le Marche aveva esultato, puntando il dito anche contro chi oggi si oppone al decreto. “Al responsabile dei progetti Sprar – e a quanti si ostinano a difendere l’immigrazione incontrollata – chiedo se considera normale che in una fase storica in cui 5 milioni di italiani sono in stato di deprivazione, e che avrebbero bisogno di aiuti anche economici, lo Stato debba spendere, e in gran parte sprecare, 5 miliardi all’anno per una gestione dell’immigrazione che riguarda un numero enorme di migranti, per lo più economici e dunque già oggi clandestini


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