ASCOLI PICENO – “Se verrò eletto il mio telefono sarà sempre acceso. Anche di notte”. Parole e musica di Sergio Fabiani, candidato appoggiato trasversalmente da tutta l’area di centrosinistra della Provincia per succedere, il prossimo 31 ottobre, a Paolo D’Erasmo, presidente uscente della Provincia di Ascoli.

La candidatura del sindaco di Montegallo è stata “battezzata” in mattinata ad Ascoli, presso la libreria “Rinascita”. Una sorta di duetto quello fra Fabiani e Paolo D’Erasmo. Un trait d’union tutto in salsa “Pd” fra il presidente uscente e quello che i “dem” si augurano sia il prossimo. Pasqualino Piunti permettendo.

“Si tratta di un impegno importante ma Sergio (Fabiani n.d.r) è il sindaco di un piccolo comune e sarà in grado di garantire impegno e costanza nelle sue funzioni in una fase in cui si è anche aperto un dibattito nazionale sulle provincie e sul loro ruolo” chiosa proprio D’Erasmo parlando fianco a fianco col candidato Pd.  Fabiani si appresta a rilevare un ente che nel 2014 era in pre-dissesto finanziario e che ora potrebbe uscirne. “A lui l’ultimo passo per portarci fuori, per far tornare la Provincia di Ascoli un ente finanziariamente in salute” chiosa proprio il presidente uscente che, in chiusura dell’incontro con la stampa, ha modo di parlare anche dei recenti sviluppi in tema rifiuti.

“Siamo la provincia delle Marche più avanti nella redazione del piano d’ambito dei rifiuti” ricorda ancora D’Erasmo. ” Quando sono entrato,  4 anni fa, l’Ata neppur esisteva e in quell’anno la Provincia di Ascoli conferiva 50 mila tonnellate di rifiuti. Quantità che adesso, grazie anche all’attenzione di tutti i sindaci,  è arrivata a 35mila tonnellate. E anche la differenziata è migliorata – prosegue – ora non siamo più l’ultima provincia della Regione nella percentuale di differenziata”.

Tocca poi allo stesso Fabiani parlare. Il sindaco di Montegallo commenta come “buon segno” la sua candidatura condivisa dalle amministrazioni di centrosinistra (comprese quelle che fanno capo a liste civiche). “Se verrò eletto deciderò assieme ai sindaci e lascerò alcuni dei miei incarichi per dare il massimo in questo nuovo ruolo” continua. Prevedibile, poi, il riferimento al terremoto e alla lunghissima fase della ricostruzione: “Dobbiamo accelerare, c’è tanta burocrazia” chiosa Fabiani che è sindaco di un Comune, Montegallo, secondo solo ad Arquata per i danni riportati dalle case nel 2016.

“Dobbiamo dire una cosa sulla ricostruzione però” chiude lo stesso Fabiani “a metà ottobre 2016, dopo la prima scossa di agosto, erano stati già fatti quasi tutti i sopralluoghi, poi ancora un terremoto a fine ottobre e si è dovuto ricominciare. E quando in molti Comuni erano pronti a fare le messe in sicurezza ci si è messa anche la neve. Praticamente la macchina amministrativa si è rimessa in moto da zero ad aprile 2017”.


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