ASCOLI PICENO – “Siamo riusciti ad attrarre anche delle forze diverse dal Pd, abbiamo creato un campo largo con un nuovo centrosinistra e riproporremo questo modello anche in vista delle amministrative del 2019 ad Ascoli e in altri comuni del Piceno”. Il segretario provinciale del Pd Matteo Terrani apre così un incontro con la stampa ad Ascoli, per salutare la vittoria di Sergio Fabiani alle Provinciali.

Con lui anche il neo presidente della Provincia e altri personaggi del Pd Regionale come Anna Casini e Fabio Urbinati o comunale come il capogruppo in consiglio ad Ascoli Francesco Ameli: “I nostri avversari erano convinti di vincere” prosegue sempre Terrani lanciando qualche stoccata allo sconfitto centrodestra “perché avevano puntato su qualche pezzo di opposizione delle due principali città mentre noi siamo andati su tutto il territorio non fermandoci alle solo Ascoli e San Benedetto”. Attacchi simili arrivano anche da Ameli (“ha vinto il Pd perché ha scelto un percorso di apertura”) e soprattutto da Fabio Urbinati che dice chiaramente: “Si conferma la debolezza della mia città (San Benedetto n.d.r.) e la sudditanza di Piunti verso Castelli perché siamo sicuri che la candidatura sia nata ad Ascoli”.

Mentre Terrani analizza ancora il voto (“8 mila punti di distacco sono tanti, Piunti non avrebbe vinto neanche con i voti dei grillini”) la palla passa anche al neo presidente della Provincia. “La mia figura è legata al Cratere del terremoto” esordisce Fabiani “inutile nascondersi, il sisma ha creato danni seri e noi sindaci diciamo d tempo che serve una legge speciale perché con la ricostruzione siamo bloccati, a Montegallo c’è il 91% delle abitazioni inagibili mentre questo Governo ad Ischia consente tutto”.

Fabiani infine conferma che lascerà qualche incarico (“lo deciderò coi sindaci”) visto che è anche presidente Ato per l’acqua e vice al Consind e soprattutto lancia una promessa di “condivisione”: “Mi incontrerò con tutti i sindaci ogni tre mesi perché dobbiamo decidere tutti insieme. Inoltre inizieremo celebrare i consigli provinciali “itineranti”, su tutto il territorio”.


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