ASCOLI PICENO – “Davvero un modello virtuoso. Questo è il Pd”: usa l’ironia il sindaco di Ascoli Guido Castelli per commentare quanto avvenuto “nel corso della riunione del comitato di coordinamento dell’Ata rifiuti, tenutasi nella mattinata di oggi 14 novembre”. Secondo il primo cittadino durante la riunione “è arrivata ufficialmente la notizia dell’ennesimo batosta inflitta dal Partito Democratico ai contribuenti Piceni. I rifiuti continueranno ad andare nelle discariche fermane fino alla fine dell’anno e il prezzo di questa improvvida decisione  sarà salatissimo: 30 euro in più a tonnellata rispetto a quanto pagavamo sinora. Fatti i conti si tratta di un aggravio che sfiora il milione di euro in più per tutti i cittadini piceni”.

“Soldi buttati dalla finestra visto che il recupero volumetrico proposto da Ascoli Servizi Comunali (e convalidato dall’Arpam) avrebbe consentito di abbattere i costi di conferimento in maniera straordinaria: 13 euro a tonnellata a Relluce in luogo dei 100 euro a tonnellata nel Fermano. A questo si aggiungano le gravissime difficoltà di pagamento che sta incontrando l’Ata rifiuti rispetto ai rapporti pregressi tra Picenambiente (gestore del servizio) e Asite (società fermana che sino a  l’altro ieri ha smaltito i nostri rifiuti). Tutte conseguenze del caos generato dall’allora Presidente della Provincia D’Erasmo che ha lasciato una pesantissima eredità al suo successore” continua Castelli.

“Per il momento Fabiani non si esprime e rimane “coperto”. Certo è che la decisione di non andare da subito a Relluce e di accettare il mega incremento di costi è già tutta sua. Nel frattempo i comuni annaspano e la Regione aggrava le difficoltà di cassa che sono all’origine delle criticità sollevate da Picenambiente. Solo per quanto riguarda il comune di Ascoli, la Regione è in ritardo nel pagamento di ben 5 mesi e mezzo di contributi di trasporto pubblico. Si tratta di 850 mila euro che il comune di Ascoli sta anticipando alla Start a causa della colpevole inerzia della Regione. Se a questo si aggiungono i 3.800.000 euro già spesi e rendicontati per il terremoto la questione evidenzia tutta la sua drammaticità” aggiunge.

“Questo è il Pd. In provincia aumenta le tariffe e in regione non onora i debiti” chiude Castelli.


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