ASCOLI PICENO – Per secoli la Chiesa è stata segnata dal rapporto fraterno tra arte e liturgia, tra arte e fede – per usare un’espressione di Joseph Ratzinger – poi, arrivata la Modernità, e con essa la secolarizzazione, questo legame si è spezzato e oggi diventa difficile spiegare l’arte sacra.

La mostra L’arte che protegge. Dipingere il sacro in un tempo profano, che verrà inaugurata il 7 dicembre alle ore 18 a Palazzo dei Capitani, risponde all’esigenza di capire cosa spinge l’arte a cercare il trascendente.

“Indipendentemente dai motivi che spingono gli artisti a produrla – afferma il curatore, il giornalista Camillo Langone – sono dunque in mostra sia esempi di arte sacra ufficiale, tratti dalla non molta arte sacra oggi commissionata dalle istituzioni religiose, sia esempi di arte sacra realizzata per devozione privata, dell’autore o dell’eventuale committente, sia esempi di arte sacra priva di immediata finalità religiosa ma scaturita dal confronto, magari all’apparenza soltanto formale eppure sempre aperto a ulteriori valenze, con le Madonne e i Santi dei secoli d’oro”.

Nonostante il clima culturale, il confronto con il sacro non è per nulla infrequente nelle opere degli artisti contemporanei, con una tensione trascendentale spesso sottovalutata e dunque da evidenziare.

L’ambito nel quale gli artisti, che spaziano dal 1935 sino a Ilaria Del Monte classe ’85, si esprimono è quello figurativo.

Si va dalle reinterpretazioni delle Storie dei Santi con La Strada del Santo di Stefano Di Stasio in cui uno smarrito San Francesco in compagnia del lupo si muove in un minaccioso sfondo metropolitano, alle scene di natività, ricreata da Vanni Cuoghi come una scenografia tascabile o nei dipinti di Letizia Fornasieri e Giulia Huober, passando per le Madonne arricchite da un citazionismo a tratti pop, come il trittico Madonnina del vetro, Madonnina della passione, Madonnina del cardellino di Fulvia Mendini, a tratti surrealista come la Regina Pacis Mundi Spes di Giuliano Guatta oppure ispirato alla tradizione quattrocentesca come Mary’s finger, olio di Federico Guida.

In occasione della mostra sarà presentata anche la scultura in terracotto dell’artista sambenedettese Paolo Annibali, che ha sperimento la sua arte dal punto di vista del sacro.

La mostra L’arte che protegge sarà visitabile fino al 13 gennaio 2019. L’apertura prevista è dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle 20,  domenica e festivi dalle ore 10 alle 13, e dalle ore 15 fino alle 19.
Per le informazioni, chiamare i numeri 0736298334 – 0736298785 , scrivere a [email protected] o visitare il sito web www.comuneap.gov.it.

La mostra è patrocinata dal comune di Ascoli Piceno, in collaborazione con la Fondazione Paolo II per la Gioventù e il supporto di Ascoli Rete Gas.

 

 


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