MONTEGALLO – “Stiamo pensando di costituire una associazione o un comitato che sensibilizzi al recupero delle bellezze artistiche di Montegallo, fortemente compromesse dopo il terremoto del 2016 e con il rischio che i ritardi e l’incuria seguente ne determinino la perdita definitiva”: a parlare è Marco Pietrzela, cittadino di Montegallo e molto attivo, assieme ad altri, nell’evidenziare i problemi cittadini a partire dal gioiello di Santa Maria in Pantano, chiesa medievale che si trova (o trovava) ai piedi del Monte Vettore.

“La chiesa subì dei danni dopo la scossa del 24 agosto 2016. Chiedemmo a gran voce un intervento per la messa in sicurezza ma nessuno fece nulla. Poi arrivò il sisma del 30 ottobre e la chiesa crollò praticamente del tutto. Nessuno tolse, ad esempio, la pesante campana che, cadendo, provocò ulteriore distruzione”.

“Poi non è stato fatto nulla per mettere in sicurezza o recuperare gli affreschi almeno fino alla scorsa estate, quando io e Federico Falcini, presidente del Comitato Valle del Rio del quale anche io faccio parte, siamo riusciti a parlare con la Sovrintendenza. L’intervento della scorsa estate è consistito nemlla raccolta del materiale e nella ricostruzione degli affreschi, che, da quel che sappiamo, sono in corso di restauro ad Ancona. Ma è assolutamente troppo poco in tutto questo tempo” continua Pietrzela.

“Ci tengo a precisare che né il Comune e anche molti cittadini non hanno compreso che i fondi per il recupero dei beni culturali sono altra cosa rispetto ai fondi per la ricostruzione delle abitazioni. Non è uno spreco: se quei soldi non arrivano a Montegallo andranno da qualche altra parte. Qui abbiamo molte altre situazioni di degrado anche artistico, come ad esempio gli affreschi di Corbara: quell’edificio è stato parzialmente lesionato e andrebbe messo in sicurezza prima che tutto rischi di andare perso. Lo stesso si dica per Santa Maria in Lapide” afferma.

“E non è soltanto una questione artistica: se non tuteliamo la bellezza che possediamo e non torniamo ad essere un paese piacevole anche da questo punto di vista, sarà difficile attirare di nuovo i turisti e far aprire nuove attività commerciali o di ristorazione” conclude.

E mentre il capoluogo di Montegallo, Balzo, continua ad essere disabitato da più di due anni, altre frazioni restano abbandonate a se stesse.


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