ASCOLI PICENO – Come per questi lunghi anni di crisi, così per il terremoto. Le micro e piccole imprese del Piceno dimostrano di accettare la sfida e, in un contesto in alcuni casi difficilissimo, resistono.

Lo testimoniano i dati che la Cna di Ascoli Piceno ha raccolto per la provincia grazie alle stime e all’analisi del Centro studi della Cna regionale delle Marche.

Nei primi 9 mesi del 2018 nel Piceno sono infatti nate 53 nuove attività nei comuni dell’area del cratere (più 0,55 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017) e 43 nuove attività nei comuni esterni al cratere (più 0,38 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017). Per un totale provinciale di 96 imprese in più, pari a un incremento percentuale di 0,46 punti.

“Come associazione – spiega Francesco Balloni, direttore generale della Cna di Ascoli – abbiamo sempre avuto segnali tangibili della voglia di ripartire e di ricominciare degli imprenditori. A tutti i livelli e in tutti i settori. La sfida per il futuro si giocherà però soprattutto nell’individuazione di politiche che portino a un reale ripopolamento della nostra montagna. E questo può avvenire solo con una ricostruzione definitiva che finalmente acceleri i tempi e tagli i vincoli burocratici non indispensabili“.

Paragonando le dinamiche delle imprese attive del cratere della provincia di Ascoli con quelle degli altri tre crateri, si vede come quella Picena sia la sola provincia in cui le imprese del cratere aumentano di numero nei primi nove mesi del 2018.

Prendendo invece a riferimento tutti i trimestri successivi al sisma, si vede come nel cratere della provincia di Ascoli il tessuto delle imprese sia quello che più è aumentato di numero (dell’1,9 per cento: fatto 100 il IV trimestre 2016 il numero delle imprese attive è divenuto pari a 101,9 nel III trimestre 2018); nelle province di Macerata e Ancona il numero delle imprese del cratere è rimasto sostanzialmente invariato; nel cratere fermano, invece, è diminuito del 2 per cento.

“La montagna rimarca con forza la voglia di esserci – aggiunge Luigi Passaretti, presidente territoriale della Cna di Ascoli – ma ha bisogno di politiche vere di sviluppo che coniughino un passato forte di tradizioni con un futuro che deve guardare sempre più lontano”.

Scendendo nelle dinamiche settoriali, si evidenzia che nei primi 9 mesi del 2018 l’area cratere della provincia di Ascoli vede calare di numero soprattutto le imprese attive nel commercio (-14) ma registra sostanziosi incrementi tra le imprese dei servizi “avanzati” (servizi di informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese) oltre che delle manifatture e delle costruzioni.


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