MACERATA – Seminfermità mentale, mancata configurazione del reato di strage e dell’aggravante di odio razziale, attenuanti generiche per il “pentimento”.

Sono i quattro punti principali del ricorso in appello che il legale di Luca Traini, l’avvocato Giancarlo Giulianelli, proporrà contro la sentenza della Corte d’assise di Macerata che ha condannato il 29enne di Tolentino a 12 anni di reclusione per il raid xenofobo del 3 febbraio scorso per le strade di Macerata: ferì a colpi di pistola sei migranti nella folle idea di ‘vendicare’ l’omicidio e lo smembramento della 18enne Pamela Mastropietro per i quali il pusher nigeriano Innocent Oseghale verrà processato il 13 febbraio.

Nei giorni scorsi, con un mese d’anticipo, la Corte ha depositato la motivazione in cui giudica “il pentimento” manifestato da Traini in udienza “tardivo e poco convincente”.

Il 29enne stato ritenuto colpevole dei reati di strage, danneggiamento, porto abusivo d’arma, esplosioni pericolose, con l’aggravante dell’odio razziale.


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