APPIGNANO DEL TRONTO – Dopo il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio e la collega di Appignano del Tronto Sara Moreschini, sulla decisione della Provincia di Ascoli di far confluire i rifiuti nuovamente nella discarica di Relluce, interviene anche l’ex sindaco di Appignano e attuale consigliere comunale Nazzarena Agostini (Sinistra Italiana).

Aveva ragione Bochicchio a non fidarsi del candidato presidente della provincia proposto dal Pd.

La posta in gioco doveva essere alta per spingere pochi mesi fa Fabiani, accompagnato dal segretario del Partito Democratico Terrani, a mentire davanti al consiglio di Appignano e al segretario di Sinistra Italiana, affermando senza se e senza ma che i rifiuti non sarebbero tornati in ambito.

Ma Fabiani, da buon democristiano che di sinistra non ha nulla, come tanti del Pd del resto, non può essere il solo artefice di questo capolavoro che puzza più del motivo del contendere. Questa politica di bassa cucina ha iniziato il suo cammino in un piano d’ambito che in quattro anni di presidenza D’Erasmo non è mai nato e l’unica cifra per i rifiuti del piceno è stata sempre e solo l’emergenza.

Quando le battaglie sono giuste e soprattutto sincere si vincono anche se il presidente della provincia è di destra come Celani, ma quando sono false come i soldi del monopoli volutamente si arrestano, lasciando sul campo amministratori onesti, come il sindaco di Appignano, impallinato dal fuoco “amico” e bruciando le migliori risorse che dovrebbero avere il compito di spazzare via una volta per tutte la vecchia classe politica che in pubblico sbandiera alti ideali e sottobanco tesse trame da prima Repubblica.

E le prove di questa finta battaglia le troviamo ancora più chiare in questa ultima bizzarra ordinanza che riapre a giorni alterni sia Geta che Relluce. Un modo salomonico per non far torno a nessuno? Decisamente no, ma semplicemente il modo per tenere in attività la discarica di Relluce più a lungo possibile e offrire il giusto assist a nuovi progetti di ampliamento.

E così si fanno gli interessi di Ascoli che non ha mai investito nella raccolta differenziata, facendoci diventare il fanalino di coda delle Marche in materia di rifiuti e il cui unico obiettivo è stato sempre guadagnare a più non posso a discapito dell’ambiente e della salute di tutti noi.

Ai sindaci di sinistra, paladini dell’ambiente che per risparmiare qualche euro sono disposti ad avvallare uno scempio da “terra dei fuochi”, voglio dedicare le parole di un democristiano, questo sì degno del nome, come De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione.”

Ho scelto di votare Fabiani perché convinta che facesse scelte diverse da Piunti; dopo aver amaramente constato che fanno le stesse scelte, non ho alcun motivo, per la prima volta nella mia vita, per andare a votare alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale.


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