ROTELLA – Un piccolo grande passo per il ritorno non alla normalità, ma ad una condizione di vita accettabile. Si è svolta giovedì 31 gennaio l’inaugurazione e la consegna degli alloggi sostitutivi delle Sae a Rotella. Gli alloggi sono stati realizzati a Palazzo Magnalbò, un antico edificio nel pieno centro storico del piccolo paese dell’entroterra ascolano ai piedi dell’Ascensione, in sostituzione delle casette.

“È una bella giornata, si ridà l’appartamento a persone che lo hanno perso con il sisma, recuperando un edificio nel centro storico di grande qualità, con impegno di spesa molto basso rispetto ad altre soluzioni e  durabile che anche dopo l’emergenza sisma resterà”  ha detto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, presente all’inaugurazione insieme alla vicepresidente Anna Casini, al Commissario straordinario per la Ricostruzione, Piero Farabollini, al presidente della provincia di Ascoli Piceno, Sergio Fabiani, al prefetto di Ascoli, Rita Stentella, al sindaco di Rotella Giovanni Borraccini.

Una amministrazione, quella di Rotella, che con lungimiranza ha preso questa strada e credo abbia fatto il meglio che poteva per la comunità con un progetto che oggi diventa di accoglienza per chi ha subìto danni dal sisma e domani diventa una casa per anziani che possono così restare,  assistiti nella loro terra dove sono le loro radici – ha aggiunto Ceriscioli – Un progetto che  ha radici profonde, perché  risale agli anni ’80, già con questo obiettivo: aver recuperato questo percorso permette di andare sulla destinazione originale quindi senza minimamente stravolgere gli obiettivi per cui la struttura è stata realizzata o con consumo del suolo. E’ la filosofia che abbiamo sposato sull’invenduto, ad esempio, la Regione ha acquista 180 appartamenti in alternativa alle Sae che rimarranno anche dopo con funzione di natura sociale; anche molti sindaci facendo le Sae hanno pensato a cosa ne faranno dopo”.

L’inaugurazione di oggi – ha aggiunto la vicepresidente Casini – è un segno di positivo per la comunità di Rotella. Un’importate opera di recupero di un edificio storico, che adeguato sismicamente, oggi viene restituito alla comunità di Rotella. Un plauso al sindaco che ha voluto valorizzare il patrimonio edilizio del proprio comune, infatti con questa ristrutturazione ha a disposizione nuovi alloggi sicuri e fruibili in luogo delle Sae che potrà assegnare a quelle famiglie che a causa del terremo hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni”.

Sono undici appartamenti sicuri, confortevoli, perfettamente inseriti nel paese e nel tessuto sociale che rappresentano il primo esempio di un recupero edilizio pubblico all’interno del centro storico di un paese terremotato. Gli appartamenti sono completi di tutto, nuovi arredamenti, impianti efficienti, ascensore e nessuna barriera architettonica

L’intervento di ripristino della struttura realizzata dal Comune è stato finanziato con i fondi dell’ emergenza. Il costo complessivo dell’intervento è pari a circa 404 mila euro.

Palazzo Magnalbò, ristrutturato con perizia tecnica, messo in regola con i moderni requisiti urbanistici, sanitari e tecnici grazie ai fondi del terremoto,  torna a nuova vita e pienamente a disposizione della comunità. A Magnalbò, gli undici appartamenti e la sala comune in grado di ospitare fino a 24 persone, sono di diversa dimensione, autonomi e indipendenti.

“Tre date: 1983 , 2017 , 2019. Sono tre anni fondamentali per il recupero del nostro Palazzo Magnalbo – ha affermato il sindaco Borraccini – In un momento cosi intenso arrivato alla fine di un periodo complicato, sono veramente tanti i sentimenti che affollano la mente e soprattutto il cuore. Tra i tanti , mi piace citare l’orgoglio e la consapevolezza di aver completato un progetto così importante e qualificante per la ns comunità. Ricordo anche che il progetto è stato approvato a dicembre 2017 e gli appartamenti consegnati appena 13 mesi dopo. Come dico spesso, l’impegno, il lavoro e la passione portano sempre a buoni risultati. Un altro obiettivo raggiunto e dopo la riapertura della Chiesa, un altro passo importante verso la ricostruzione”.


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