ANCONA – Un reddito di cittadinanza “Made in Marche”. È quello che ha ideato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Peppe Giorgini, che in questi giorni ha depositato presso la segreteria del consiglio regionale ad Ancona una personale proposta di legge: dare mille euro al mese per due anni a tutti i marchigiani che hanno compiuto 45 anni, con figli a carico, residenti nelle aree colpite dal terremoto del 2016 e che dopo quella data si sono trovati senza lavoro.

In particolare, nella previsione di legge che ha fatto Giorgini, i requisiti esatti per accedere alla fonte di reddito sarebbero sei. Ovvero:

a) avere la residenza in uno dei Comuni che rientrano sia in una area di crisi complessa della Regione Marche e meglio specificati negli allegati 1), 2) e 2-bis) del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189 (convertito con modificazioni dalla legge 229 del 15 dicembre 2016) e s.m.i.;
b) aver compiuto almeno 45 anni e avere almeno un figlio a carico;
c) essere parte di un nucleo familiare con reddito annuo complessivo inferiore a 10 mila euro;
d) aver perso il proprio posto di lavoro successivamente al 24 agosto 2016;
e) essere in stato di disoccupazione;
f) non essere titolare di ammortizzatori sociali o interventi di sostegno al reddito.

“Si tratta di soggetti che, prima di aver perso il lavoro, rappresentavano la colonna portante, dal punto di vista economico, della propria famiglia e che, talvolta anche in ragione della propria età anagrafica (età superiore a 45 anni), hanno difficoltà a ricollocarsi nel mondo del lavoro in territori che si trovano in una condizione di particolare sofferenza” scrive il consigliere nella sua proposta di legge.

Ovviamente si tratta di una proposta e il testo, qualora dovesse proseguire il suo iter necessiterebbe di ulteriori modificazioni sia da parte della segreteria che, eventualmente, dell’apposita commissione del Consiglio. Un altro aspetto importante, poi, sono le coperture finanziarie con un intervento del genere che potrebbe arrivare a costare milioni di euro alle casse della Regione.

Ma Giorgini, su dove attingere per le risorse finanziarie, sembra avere già un’idea. “Parte dei soldi dati dall’Europa all’Italia come fondi aggiuntivi Sisma (i famosi Por Fesr n.d.r.) e quelli degli sms solidali sarebbero davvero utili per un intervento del genere” dice alla nostra redazione il politico dei 5 Stelle. “Invece di usare 9 milioni per la fusione dei “confidi” e altri 10 milioni per piste ciclabili che non sono una priorità, bisognerebbe pensare alle 40 mila persone che nelle Marche non hanno cibo a sufficienza per alimentarsi e la maggior parte di questi vivono nelle zone dichiarate Area di Crisi complessa e che rientrano anche nel cratere sismico” conclude il consigliere regionale.


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