ASCOLI PICENO – Dall’apicoltore al maestro di bottega enogastronomo, dal coltivatore di piante officinali al maniscalco, dal coltivatore di vigne, tartufi, olivi al produttore di latte e formaggi, senza dimenticare la birra artigianale, la norcineria, la gelateria, la pasta, la floricoltura, i vivai, gli allevamenti e tutte quelle figure in grado di valorizzare le produzioni tipiche marchigiane attraverso un buon marketing e l’organizzazione di eventi e manifestazioni.

E’ la proposta formativa di 48 corsi gratuiti in partenza nell’ambito della filiera agroalimentare, destinata ai disoccupati e finanziata con il Fondo Sociale Europeo per 2 milioni e 10 mila euro, presentata il 18 febbraio ad Ancona ad una platea di oltre 200 persone interessate dall’assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Loretta Bravi. Per alcuni corsi le iscrizioni sono già aperte e gli altri partiranno entro marzo.

Tutte le info sul sito della Regione Marche.

“Innovare le competenze partendo dalle tradizioni tipiche locali, favorire la formazione di imprenditoria giovanile e il passaggio generazionale nelle imprese – ha spiegato l’assessore – sono i nostri obiettivi. Le Marche sono una Regione a forte vocazione agricola. Vantano una tradizione agroalimentare ampia, radicata e di grande qualità: un’eccellenza riconosciuta ormai a livello internazionale, che è anche un importante volano per il turismo. Secondo uno studio Nomisma nel 2018, il sistema agroalimentare marchigiano vale 2 miliardi di euro, conta su 43 mila imprese (il 28% del totale regionale), 70 mila occupati (11%) e produce un valore aggiunto nell’economia regionale quasi doppio rispetto alla media nazionale (12% contro 7%). Quindi, salvaguardare e valorizzare la biodiversità oggi, significa tutelare e valorizzare un patrimonio genetico, economico, sociale e culturale di straordinario valore fatto di pratiche, competenze, esperienze contadine ed artigiane non sempre scritte, ma ricche e complesse. Un ‘saper fare’ che va tramandato perché la sfida è proprio questa: innovare dentro la tradizione”.

Dei 48 corsi, 30 sono finalizzati al rilascio di qualifiche o specializzazioni ricomprese nel tabulato regionale, con stage fino ad un massimo del 30% delle ore totali e 18 sono percorsi formativi di aggiornamento che mirano a trasmettere le conoscenze e le competenze necessarie per facilitare l’inserimento lavorativo dei disoccupati nel settore agroalimentare. Sono richieste figure con competenze tecniche agronomiche, ma anche conoscenze manageriali, di mercato, ambientali e sociali.

Per ciascuna tipologia di figura professionale sono state individuate le sedi di realizzazione dei corsi. Comuni della Provincia di Pesaro-Urbino: 12 corsi di formazione, Comuni della Provincia di Ancona: 12 corsi di formazione, Comuni della Provincia di Macerata: 9 corsi di formazione, Comuni della Provincia di Fermo: 9 corsi di formazione, Comuni della Provincia di Ascoli Piceno: 10 corsi di formazione.


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