ANCONA – “Gli investimenti fuori dall’area del cratere sono servizi a riqualificare e potenziare edifici strategici della Protezione Civile, sanitari e universitari“: così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli in merito allo scontro politico in atto sulla destinazione dei fondi Por Fesr straordinari stanziati a favore della Regione Marche in virtù degli eventi sismici del 2016. 

“Sono 36,8 i milioni di euro, su 248, pari al 15% degli investimenti totali, investiti fuori dal cratere rispetto all’Asse 8″. Di seguito riportiamo la nota di Ceriscioli ma ci permettiamo, di fronte alla lunga querelle polemica, di aggiungere che ovviamente quanto scrive Ceriscioli corrisponde a verità: 36 milioni di euro sono stati destinati ad edifici fuori cratere nonostante nei documenti descrittivi delle azioni si parli di investimenti da effettuare nell’area del Cratere e nei Comuni limitrofi.

Che ad esempio Pesaro venga considerato “Comune limitrofo” nonostante si trovi a 102 chilometri dal più prossimo comune inserito nell’area del Cratere sismico (Cingoli), distante 1 ora e 22 minuti di automobile, ci sembra in contrasto con quanto abbiamo letto nei documenti della Regione stessa.

Che non ci siano altri “edifici strategici” da rendere antisismici ed energicamente efficienti all’interno dell’area del Cratere, pensiamo ad esempio ai Municipi, ci sembra strano e ricordiamo che per le aree non colpite dalla tragedia del terremoto esistono fondi Fesr ordinari da destinare proprio all’efficientamento energetico e alla sicurezza sismica di edifici che invece beneficeranno di fondi stanziati per altra emergenza.

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“Vediamo ogni giorno distorcere la realtà dei fatti. Il Movimento 5 stelle e Forza Italia continuano ad alimentare  ulteriore rancore e rabbia in popolazioni già fortemente provate dal terremoto e che non hanno bisogno di sterili e scorrette speculazioni ma di soluzioni concrete, ovvero quelle che noi ogni giorno faticosamente mettiamo in campo”. Lo dice il presidente Ceriscioli, chiarendo che l’utilizzo dei fondi europei dell’Asse 8 è assolutamente legittimo.

“In primis  – specifica – abbiamo ripreso gli Assi di investimento precedenti al sisma e abbiamo ridistribuito i fondi aggiuntivi. Dei 248 milioni messi a disposizione dall’Europa (Asse 8 Fesr) l’85% è stato utilizzato per interventi localizzati nelle aree colpite, evidenziando la forte attenzione che giustamente la Regione riserva a questi territori. La mostra su Lorenzo Lotto e altre importanti iniziative per promuovere i Sibillini ne sono un esempio.

Il 15% (36milioni828mila euro) delle risorse sono riconducibili infatti a interventi strategici collocati fuori dalle aree del sisma. L’assegnazione di nuove risorse comunitarie è avvenuta, non per fare fronte alla ricostruzione degli edifici danneggiati (per questo ci sono le risorse nazionali), bensì per favorire la ripresa economica, sociale e soprattutto aumentare l’adeguamento sismico degli edifici e la messa in sicurezza di un territorio, quello marchigiano, particolarmente vulnerabile e soggetto a calamità naturali.

Per questo l’Europa ci chiese di inserire la possibilità di estendere ai Comuni che ricadono in classi sismiche 1 e 2. Da qui la piena legittimità delle scelte regionali che, in misura davvero contenuta, hanno destinato le risorse dell’asse 8 Sisma anche a territori fuori dal cratere, considerata l’elevata vulnerabilità sismica della Regione, la cui popolazione residente nei comuni ricadenti nelle classi di rischio elevate (zone sismiche 1 e 2) rappresenta il 99% del totale.

OSPEDALE REGIONALE TORRETTE – I 12,2 milioni di euro stanziati per l’ospedale regionale Torrette di Ancona rappresentano un investimento connesso fortemente alle aree colpite e strategico. Non solo per la salvaguardia di vite umane durante il verificarsi di un potenziale evento sismico ma anche per la funzione di pubblica utilità che l’ospedale svolge nelle fasi di prima emergenza.

In merito agli edifici sanitari aggiungo che – continua Ceriscioli –  tra quelli del cratere, l’ospedale di Camerino è antisismico di quarta classe, Tolentino è stato finanziato con un importo previsto di 14,5 milioni, per Amandola è stato consegnato il progetto esecutivo che è in fase di verifica e presto uscirà il bando per i lavori. Il costo previsto del nuovo ospedale dei Sibillini è di 18,7 milioni di euro: 13,7 milioni saranno finanziati grazie alle risorse della Ricostruzione Sisma che la Regione Marche ha deciso di destinare alle opere sanitarie e gli altri 5 milioni sono la donazione della Compagnia petrolifera Rosneft. A Macerata ed Ascoli facciamo due ospedali nuovi con un investimento da 200 milioni di euro.

EDIFICI STRATEGICI – Non ci sono edifici strategici non finanziati all’interno del cratere, li abbiamo finanziati tutti. Sono stati approvati 9 progetti con uno stanziamento di 18 milioni di euro. Di questi 9 immobili, 5 sono fuori dal cratere ma sono strutture della protezione civile regionale che agiscono in tutte le situazioni di emergenza che colpiscono la regione, formando una rete integrata e strategica. L’accordo con Stato e Ue prevede, come scritto chiaramente nel Programma, che gli interventi abbiano l’obiettivo di mettere in sicurezza e rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici qualificabili come “strategici” ossia che rivestono importanti funzioni di protezione civile in caso di terremoto, quali ad esempio, caserme, sedi dei municipi, sedi di sale operative per la gestione delle emergenze, le centrali operative del 118, sanità.

EDILIZIA UNIVERSITARIA E ERDIS – Oltre 13,5 milioni sono stai investiti  per la sicurezza degli studenti e per garantire loro edifici della più alta classe antisismica in previsione di possibili calamità.

PATTO RICOSTRUZIONE – Il Patto per la ricostruzione? Noi abbiamo sottoscritto il Patto e non i progetti. E’ stato il frutto di un grande processo di partecipazione che ha visti coinvolti tutti i sindaci e tutto il mondo economico, produttivo, sociale della regione. Abbiamo preso un impegno con i parlamentari che avremmo stralciato la parte dei progetti dalla delibera in modo che fosse chiaro che noi abbiamo approvato solo un documento: tutti i bandi dei privati saranno sottoposti a gara.

MACERIE-  Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Già non comprendevamo come il commissario Farabollini potesse affermare che la Regione Marche non avesse un piano specifico sulla gestione delle macerie, avendo a disposizione già dall’8 gennaio scorso una relazione dettagliata con la quale sono stati indicati chiaramente i quantitativi fatti, quelli ancora da fare ed i finanziamenti necessari per completare i quantitativi.

Ora vediamo che Forza Italia continua a sostenere che il piano macerie è ancora in fase di discussione. Torniamo a sottolineare che siamo stati i primi a redigere un piano attuativo con Decreto del Soggetto Attuatore Sisma il  23 gennaio 2017, ed è stato aggiornato insieme ai Comuni interessati il 30 agosto dello scorso anno.

Le Marche – conclude Ceriscioli – hanno gestito in maniera virtuosa le macerie del sisma: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (617mila tonnellate) ed Il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato. Da dicembre 2017 non ci sono più né sulle strade pubbliche né nelle piazze ma sono rimaste solo quelle frutto di demolizioni disposte dai sindaci per la pubblica incolumità. L’Aquila per fare gli stessi numeri ci ha messo 5 anni”.


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