ANCONA – L’export delle Marche ha chiuso il 2018 con un segno lievemente negativo: -0,9% a quota 11,7 miliardi, in controtendenza con il risultato nazionale dell’anno (+3,1%) e comunque meglio del trend rilevato nel periodo gennaio-settembre (-2,0%), grazie alla performance positiva registrata nel quarto trimestre dell’anno. Il dato complessivo è spinto al ribasso soprattutto dal comparto dei prodotti farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, in contrazione del 10,8% a 1,5 miliardi.

In calo anche i prodotti tessili, abbigliamento e accessori, in assoluto il comparto con il valore maggiore di esportazione per le Marche, nel 2018 sono 2,4 mld. (-3,4%), e quello dei macchinari e apparecchi n.c.a., con un valore di 1,9 mld. nei 12 mesi e una contrazione pari a -3,4%.

Hanno invece avuto trend favorevoli altri comparti, senza tuttavia riuscire imprimere la loro tendenza sul risultato regionale complessivo: in particolare degli apparecchi elettrici, che grazie ad un incremento del +8,8% sono arrivati ad un valore delle vendite all’estero pari a 1.242,1 milioni di euro, nonché i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, +6,0% e un valore nel 2018 pari 1.353,6 milioni di euro. Altri comparti, di minor valore assoluto in termini di valore esportato, hanno fatto tuttavia rilevare andamenti positivi, come i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,0%), il coke e prodotti petroliferi raffinati (+13,0%) e i computer, apparecchi elettronici e ottici (+5,8%).

Nel corso del 2018 siamo stati a galla, ma non c’è alcuna soddisfazione, specie se guardiamo alle previsioni su quest’anno – ha dichiarato Gino SabatiniPresidente della Camera di Commercio delle Marche -. Le imprese marchigiane non sfondano all’estero e questo risultato ci impone uno sforzo supplementare per sostenere con più efficace il sistema delle imprese, con il duplice obiettivo di aumentare il numero delle aziende esportatrici e di sostenere progetti di internazionalizzazione mirati e con un criterio di reale efficacia, anche grazie all’apporto propositivo delle associazioni di categoria”.

Il dettaglio territoriale delle Marche mostra risultati positivi per le province di Pesaro e Urbino, in crescita del +5,5%, diAncona, che torna in campo positivo con una variazione percentuale pari a +1,1%. Restano invece sfavorevoli gli andamenti rispetto al 2017 delle province di Ascoli Piceno (-8,1%), anche se si attenua il decremento rispetto a quello rilevato tre mesi fa, e di Fermo, con un decremento del -5,3%, e di Macerata, con un calo del -1,2%.

Ancora una volta l’Europa si conferma essere il principale mercato di destinazione dei prodotti regionali. I dati provvisori del 2018 indicano che 8.518,4 milioni di euro di prodotti sono stati esportati verso il Vecchio Continente, che ha dunque assorbito il 72,7% del valore complessivo delle esportazioni marchigiane dell’anno da poco concluso, con un incremento rispetto al 2017 del +2,6%. Distinguendo al suo interno la crescita è stata maggiore verso i paesi della UE (+2,8%), verso i quali sono andati ben 7.027,1 milioni di euro di prodotti, e minore verso i paesi europei non appartenenti alla UE (+1,4%, 1,491,3 milioni di euro).

Al di fuori dell’Europa, una crescita, modesta, si rileva solamente verso il continente africano (+0,6%), mentre verso tutte le altre aree si riscontrano decrementi rispetto al 2017. Ha maggiormente influito sul risultato regionale del 2018 l’andamento delle esportazioni verso il Medio Oriente (-19,7%), ma anche tutte le restanti aree hanno performance negative.


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