Di Annalea Vallesi

ASCOLI PICENO – Il progetto A.G.A.P.E. a livello nazionale è promosso e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ad esso partecipano scuole di ogni ordine e grado di 12 regioni italiane tra chi anche le Marche.

Nei locali della “Bottega del terzo settore” i dirigenti scolastici dell’Istituto “Mazzocchi” di Ascoli Piceno, della scuola media “D’Azeglio”, dell’I.s.c. “Don Giussani” di Ascoli  e dell’I.s.c. “Lorenzo Lotto” di Monte San Giusto hanno presentato l’iniziativa. 

D’Amato Nazario dirigente dell’Istituto superiore “Mazzocchi” di Ascoli Piceno ha precisato: “Il lavoro di programmazione di questa iniziativa è biennale ma solo ora si è arrivati alla sua realizzazione. La finalità generale del progetto è quella di promuovere e sensibilizzare gli alunni delle scuole primarie e secondarie, sui temi della violenza di genere e della discriminazione di soggetti diversamente abili o che appartengono ad altre nazionalità”.

Al riguardo ha aggiunto: “Agape si diffonde attraverso un sistema di reti. Nella rete nazionale l’Istituto scolastico capofila è il “Pietro Novelli” di Monreale con il Dirigente Chiara Di Prima. Ma c’è anche una rete internazionale cui partecipano diversi paesi e continenti. In tutto gli istituti coinvolti sono 28, ridotti ora a 24, e dodici scuole sono italiane, mentre le altre 12 estere. Fra le 12 reti nazionali c’è ora quella della regione Marche che ricomprende diversi istituti superiori e scuole medie, l’Istituto Mazzocchi ha coinvolto nel progetto i ragazzi più grandi e le altre scuole i più piccoli. L’attività di A.G.A.P.E. è coordinata dal Dipartimento per le pari opportunità e dall’Uciim (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori). Per ogni scuola della rete, sono stati scelti due docenti tutor per l’attività di sostegno ad alunni con difficoltà o disturbi di apprendimento e per incentivare la funzione di integrazione degli alunni stranieri.”

Manuela Marzii insegnante sempre dell’Istituto “Mazzocchi” ha precisato: “Noi insegnati che facciamo da tutor abbiamo ricevuto una formazione di due anni con corsi organizzati dall’Uciim e abbiamo partecipato a varie iniziative come l’esperienza sulla nave della legalità. Ad Ascoli la formazione Uciim prosegue sotto la direzione della dottoressa Caterina Spezzano. Il 31 maggio al Palafolli ci sarà una dimostrazione pratica dei risultati del nostro metodo educativo denominato Peer education, ovvero educazione fra pari. Le attività svolte sono: laboratori creativi di gruppo, esperienze di condivisione come il circle time, esperienze di apprendimento cooperativo, il tutto per sviluppare nei ragazzi una certa capacità relazionale e un sentimento di empatia”.

Carosi Carol ha aggiunto: “Si creerà una rete di Peer dove i ragazzi più grandi che hanno acquisito il metodo a loro volta insegneranno ai più piccoli a relazionarsi fra loro. Ci saranno inoltre incontri di confronto non solo fra insegnanti ma anche fra ragazzi e si auspica di coinvolgere nella rete tutta la comunità educante (famiglie e organi e associazioni che operano sul territorio). Parteciperà a questi progetti Peer un numero che va da 11 a circa 20 ragazzi per scuola”.


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