ASCOLI PICENO- Inaugurata ieri, 6 aprile, in piazza Matteotti ad Ascoli Piceno, la statua di Francesco Stabili, noto come Cecco d’Ascoli dopo un secolo dalla sua installazione. All’evento erano presenti il sindaco della città Guido Castelli, l’assessore alla cultura Piersandra Dragoni, l’assessore alla pubblica istruzione del consiglio comunale dei ragazzi Clelia Gullì, l’attore Argeo Polloni, le allieve della classe di danza dell’Istituto Gaspare Spontini dirette dalla loro insegnante Maria Luigia Neroni, e numerose altre autorità fra consiglieri e assessori del comune.

Presente anche il segretario del Vescovo della diocesi ascolana Don Riccardo Pantalano, che non ha potuto effettuare la benedizione della statua appena inaugurata spiegando le anacronistiche e (discutibili) ragioni nel suo intervento. Dopo la morte al rogo per l’intellettuale letterato Cecco d’Ascoli, amico di Dante e Petrarca, quindi, anche la beffa. Pantalano ha infatti precisato che la scomunica di Cecco risulta, come tutte le scomuniche emesse dal Papa, perpetua ed irrevocabile, a meno che le autorità politiche cittadine non si interessino di fare apposita istanza al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica per ottenere la revoca del provvedimento.

Don Riccardo ha poi aggiunto: “Durante i miei studi ecclesiastici ho constatato che Francesco Stabili non veniva annoverato fra gli eretici, nemmeno dalla Chiesa Istituzionale. Egli fu indubbiamente un grande studioso, un letterato, un astronomo e per tutte queste ragioni rappresentò un forte elemento di disturbo per il potere temporale ecclesiastico. Ecco perchè fu messo al rogo. Cecco era un ricercatore della verità, diceva la verità, anche sulla Chiesa, e questa verità a molti non piaceva. Doveva essere messo a tacere per sempre.”

Ma Cecco vive. Vive nel ricordo delle innumerevoli opere poetiche e scientifiche che ha lasciato ai posteri, ma soprattutto nella memoria e nello spirito della gente della città di Ascoli che ieri lo ha ricordato con un abbraccio ideale fatto di musiche, danze, e di opere meravigliose, ben 91 provenienti da tutte le città e da tutto il mondo (la più lontana da Leopoli in Ucraina), esposte presso il Forte Malatesta. 

Guido Castelli ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questo evento di inaugurazione, le imprese di manutenzione dei giardini , gli “Angeli del Bello”, gruppo di volontari che hanno ripulito le mura del campo Squarcia da ignobili scritte.

Castelli ha ricordato: “Il 13 settembre 1864 il Consiglio Comunale di Ascoli Piceno deliberò di erigere un monumento a Francesco Stabili detto Cecco d’Ascoli, bruciato vivo nella pubblica Piazza di Firenze nel 1327, per sentenza del Sant’Uffizio. Dopo molti anni, poichè in città non si passava ai fatti, la comunità ascolana di New York, raccolti i fondi necessari, fece realizzare una statua in bronzo dallo scultore Edoardo Camilli. Il dono americano, dopo aver attraversato l’oceano in nave e mezza Italia in treno, arrivò ad Ascoli nel mese di novembre 1919 a 55 anni di distanza dalla deliberazione comunale. La statua venne subito posizionata su un piedistallo nella piazza oggi intitolata a Giacomo Matteotti ma la sua inaugurazione venne sempre fissata e rimandata, fino ad essere dimenticata.”

Intervenuta anche Clelia Gullì giovanissimo assessore all’istruzione del Consiglio dei ragazzi che ha fatto un commovente discorso sulla figura storica di Cecco e sull’importanza della sua memoria.

In piazza Matteotti è stato possibile assistere ai balletti medievali della scuola di danza dello Spontini, alle letture di versi tratti da “L’Acerba” di Cecco da parte dell’attore Argeo Polloni e all’esibizione della banda della fanfara dei Bersaglieri di Ascoli Piceno.

In seguito alla inaugurazione della statua c’è stata poi l’inaugurazione della mostra espositiva delle opere d’arte dedicate a Cecco d’Ascoli al Forte Malatesta, anche qui con taglio del nastro. Esposte ben 91 opere, la più lontana proviene da Leopoli in Ucraina. Si tratta di dipinti, sculture, istallazioni visitabili fino al 31 agosto durante gli orari di apertura del Forte Malatesta. All’interno del forte e’ stato possibile assistere ad alcune danze eseguite su musiche medievali dalle allieve della classe di danza dell’Istituto Gaspare Spontini, dirette dalla insegnante Maria Luigia Neroni.

La mostra “Cecco d’Ascoli: l’uomo e le sue opere, il suo tempo e il suo mondo” è solo la prima di una serie di iniziative culturali dedicate alla illustre figura di Francesco Stabili organizzate nella rassegna “Ascoli celebra Cecco”. Si ricordano infatti gli appuntamenti letterari denominati “I Venerdì di Cecco” e gli spettacoli, come il “Reading letterario” integrale no-stop de “L’Acerba” che si terrà il 27 aprile dalle ore 10,30 in poi a Palazzo dei Capitani.

L’incontro inaugurale a Forte Malatesta si è chiuso con un auspicio: l’intitolazione di una piazza della città a Cecco d’Ascoli.


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