ASCOLI PICENO – A poco più di un mese dalle elezioni amministrative che eleggeranno il nuovo sindaco di Ascoli, abbiamo incontrato il candidato della coalizione del centrodestra, il trentaseienne Marco Fioravanti di Fratelli d’Italia, attuale presidente del consiglio comunale, con un passato da operaio e una laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali.

La scelta della sua candidatura non è stata semplice ed ha creato tensioni, con altri candidati che legittimamente o meno rivendicavano il ruolo di aspirante sindaco; com’è la situazione attuale, il centrodestra ha ritrovato la sua unità?
Come in tutte le elezioni nei comuni più importanti e significativi che vanno ad una trattativa nazionale le tensioni sono legittime ed anche giuste, credo che nel confronto si possa arrivare ad una proposta condivisa. Sapevo ci fossero legittime ambizioni da parte di tutti, siamo partiti dal chiedere le primarie per far scegliere al popolo il proprio rappresentante ma non siamo riusciti ad arrivare a questa sintesi e c’è stato l’intervento del tavolo nazionale.

E’ vero che si è rivelato decisivo l’intervento di Silvio Berlusconi?
La scelta non è stata solo del presidente Berlusconi ma è stata fatta insieme a Salvini ed alla Meloni, questo è stato condiviso e nelle ultime settimane, dopo un legittimo dibattito politico, siamo arrivati non solo ad una sintesi ma ad un risultato bellissimo che è quello dell’armonia e quello della capacità di non trattare per i propri personalismi e per interessi di potere, questa è una coalizione che nulla ha a che vedere con il potere ma ha molto a che vedere con l’interesse della città, per la crescita ed il rilancio di Ascoli dopo il grave sisma. Questo è il focus che ha unito e soprattutto ha creato un’armonia che sto respirando ed è bellissima, dove ancor prima di una famiglia politica c’è una famiglia umana, in cui stiamo condividendo valori, visione della città e costruendo un programma tra le varie liste e le idee che ci stanno dando cittadini, associazioni, uomini e donne della società civile. Stiamo cercando di essere coerenti con le esigenze della città.

Con Valentino Tega e la sua lista “Ascoli nel futuro”, in un primo momento inserita nella coalizione ed ora invece schieratasi con Celani, cos’è successo?
Lì ci sono legittime scelte, che rispetto; noi stiamo creando una squadra molto ampia, coesa e forte. L’atteggiamento che sto assumendo è quello di avere un ruolo molto esterno dal comune, in contatto con il cittadino e in contatto con le relazioni esterne per cercare insediamenti industriali e cercare attrazione turistica per Ascoli. Ovviamente chi non condivide questo nostro percorso è giusto che faccia le proprie scelte, nessuno deve sentirsi obbligato perché io attorno a questi simboli ho lasciato uno spazio: siamo aperti a tutti coloro che vogliano contribuire ma nessuno deve sentirsi obbligato, noi cerchiamo di volare alto.

Si aspettava lo strappo di Celani e la sua scelta di correre da indipendente?
Non penso sia uno strappo, il centrodestra così unito è raro ricordarlo. Negli ultimi periodi stiamo dimostrando in giro per i territori una grande unità ed anche ad Ascoli c’è una coalizione amplissima: non parlerei di centrodestra diviso, il centrodestra è unitissimo. Poi ci sono scelte civiche o personali che vanno rispettate.

Com’è stata la sua esperienza nel consiglio comunale in questi anni?
Mi ha arricchito moltissimo perché è un ruolo dove sei espressione della maggioranza ma devi avere la capacità di mantenere l’equilibrio tra le minoranze e la maggioranza. Penso di averlo fatto con molta umiltà e penso di aver messo in campo azioni importanti di trasparenza, dall’inserimento dello streaming alla possibilità di fare consigli aperti per far partecipare la popolazione.

C’è stato qualcosa che avrebbe voluto fare ma non ha potuto realizzare?
Mi ero prefissato di rendere Palazzo dei Capitani un palazzo di vetro e credo che abbiamo fatto tanti passi, quello che magari avrei voluto fare ancor di più è portare ancora più partecipazione, la capacità di coinvolgere di più i cittadini sia nei processi decisionali, sia nella capacità di poter intervenire quando le cose non vengono condivise. Stiamo pensando ad una piattaforma digitale dove ogni cittadino potrà intervenire e fare proposte e anche critiche costruttive per avere un contatto costante e diretto, cercherò di stare in mezzo alla gente sempre, perché questa penso sia la mia indole e penso sia importante anche per un comune ascoltare il sentimento delle persone e cercare di aiutare soprattutto gli ultimi. Quello che forse avrei voluto fare di più è proprio questa capacità di coinvolgere maggiormente nei processi decisionali i cittadini e renderli protagonisti.

C’è qualcosa invece che non rifarebbe?
Sicuramente di errori ne ho fatti tanti, perché gli errori si commettono; questa esperienza mi ha fatto maturare il pensiero che bisogna avere l’umiltà e la capacità di sapere da dove si parte, di rimanere sempre se stessi e di rimanere in una posizione di ascolto. Ho imparato che non bisogna irrigidirsi quando qualcuno ti attacca perché tra tanti attacchi strumentali ci sono anche attacchi di qualcuno che ti sta dicendo che stai sbagliando, allora è il momento di fermarsi e riflettere e cercare di non chiudersi quando vieni attaccato perché alcune critiche possono venire per il tuo bene.

Passando al programma: quali secondo voi le priorità per Ascoli?
Il centro focale è quello di difendere l’ospedale Mazzoni, non perché sia una mia battaglia ma perché è una battaglia per gli ascolani di ogni bandiera, non esiste colore politico per la difesa della salute dei cittadini. C’è un disegno politico per cercare di indebolire il capoluogo e la sanità, era nato come un progetto di razionalizzazione, in realtà adesso si parla di tre ospedali quindi è automatica la chiusura del Mazzoni. Non possiamo immagine il rilancio di Ascoli se non proteggiamo il Mazzoni, se lo perdiamo non si può parlare di futuro.

Altri progetti?
Un altro tema è quello della sicurezza urbana, stiamo pensando a progetti in cui coinvolgere le persone disoccupate, formandole per fare assistenza nei quartieri agli anziani ma anche vigilanza per cercare di diminuire il degrado. C’è poi il problema del rilancio del centro storico, stiamo studiando formule incisive di incentivo alle attività che sono in difficoltà e una defiscalizzazione comunale per quanto riguarda le nuove aperture. Pensiamo poi alla riduzione delle tariffe dei parcheggi, stiamo cercando di spacchettare la convezione e capire di come poter arrivare ad una nuova trattativa e rendere il centro accessibile. C’è bisogno di riqualificare via Trieste, piazza Sant’Agostino, l’area attorno al Filarmonici, dobbiamo cercare di riqualificare il centro storico e renderlo più accessibile.

Avete qualche idea in merito?
Nei periodi di minor affluenza turistica renderlo più fruibile mentre quando ci sono più presenze cercare di renderlo più pedonale per i turisti. Un altro tema importante che mi sta a cuore e di cui vorrei occuparmi in prima persona è quello del progetto di Smart city e città green d’Italia; vorrei prendermi l’impegno di far diventare Ascoli una città verde, coinvolgendo player internazionali sull’efficientamento energetico e tecnologico e sul rispetto ambientale che possa produrre posti di lavoro, economia ed anche business perché riusciremmo a dare un valore etico alla nostra azione amministrativa in difesa dell’ambiente, in linea con l’agenda europea e nello stesso tempo produrre lavoro che possa generare ricchezza ed economia per la città.

Per la ricostruzione cosa pensate di fare?
Sul tema del terremoto ci giochiamo una partita importante, sia a livello politico che economico perché lì ci saranno danari importanti e già la procura di Ancona sembrerebbe aver manifestato che possano esserci presunte infiltrazioni mafiose; per evitarle dobbiamo fare una battaglia politica di territorio in cui dobbiamo sollecitare il Governo sulla deroga della legge sulla concorrenza europea. Dobbiamo derogarla perché non è possibile che tutti si giochino la partita allo stesso livello, dobbiamo dare la possibilità di ricostruzione alle aziende del territorio, agli artigiani del territorio, alle persone che vivono il territorio; in primo luogo perché queste ricchezze possano tradursi in un rilancio economico ed in secondo luogo perché così ci tuteleremmo dalle infiltrazioni mafiose. Tuteleremmo l’anticorruzione ed agevoleremmo l’economia della città.

Avete già in mente una possibile Giunta o saranno decisivi i risultati usciti dalle urne?
Sto pensando ai requisiti della squadra, vorrei essere un sindaco che si occupa dello straordinario, la normale amministrazione dovrà andare avanti con la struttura e con le capacità dei dirigenti e della Giunta. Ho bisogno di una Giunta forte in termini rappresentativi all’esterno e quindi che abbia la capacità di ascolto e di raggiungere anche gli ultimi, e forte per guidare la struttura amministrativa che è una struttura complessa e ci vogliono persone che siano capaci anche da un punto di vista di guida amministrativa. Non vogliamo ci sia un uomo solo al comando ma che ci sia una squadra forte che possa garantire l’ordinaria amministrazione, vorrei essere come un coach con una squadra in cui corrono tutti in modo coordinato verso una direzione, senza individualismi e personalismi, dobbiamo azzerarli, io in primis; dovremo avere un atteggiamento umile e di servizio alla città. Dove cade uno deve essere pronto un altro per tirarlo su e far fare un passo avanti alla città, questo è l’aspetto su cui lavorerò maggiormente.

C’è chi dice che Ascoli, per motivi diversi quali lo spopolamento, la disoccupazione, il sisma, sia una città agonizzante: è davvero così?
Ascoli sta attraversando una fase molto complessa della sua storia, avevamo delle presenze turistiche che stavano crescendo ed il sisma ci ha dato un pugno forte, ci ha ferito sia socialmente che economicamente ma anche psicologicamente. Adesso dobbiamo saper trasformare questa botta che abbiamo preso in un rialzarsi più forti di prima e per fare questo, oltre ad avere una squadra forte, dobbiamo velocizzare le pratiche della ricostruzione, affrontare il tema della crisi demografica, la popolazione sta scendendo e dobbiamo invertire questo dato immediatamente con progetti di edilizia convenzionata. C’è un bisogno forte di rilanciare l’economia ascolana, ci sono negozi in difficoltà, ci sono ragazzi che non lavorano e sono costretti a scappare, è una fase molto complessa e dobbiamo essere onesti e sinceri.

Come se ne esce?
Solo in un modo, se abbiamo la capacità di prenderci per mano con tutti i cittadini ed affrontare questa crisi insieme. Dobbiamo essere bravi e consapevoli nel dire al cittadino che c’è una grande difficoltà e che solo insieme possiamo vincerla, quindi ricreare questa relazione ed un legame forte, dove tutti vogliamo come obiettivo far rialzare Ascoli; se saremo in grado di ricreare questa relazione potremo mettere in campo progetti di rinascita. Io credo moltissimo nella rinascita di Ascoli ma è una sfida molto complessa ed avremo bisogno di tutti, dal primo all’ultimo, dall’anziana al bambino, di tutti; abbiamo bisogno di un senso comunitario fortissimo per poter rinascere. Sono amico del sindaco de L’Aquila Biondi che ha messo in campo progetti che mi sta suggerendo, modelli di sviluppo esistono ma primi di questi ci vuole il modello comunitario di lottare insieme verso un obiettivo comune.


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