Ascoli Calcio. Premetto (sarebbe impossibile nasconderlo) di essere un accanito tifoso della Samb sin dalla nascita o quasi. Una passione particolare anche perché due miei zii hanno giocato diverso tempo in serie C con la maglia rossoblu, i fratelli Nino e Peppino Assenti, negli anni 50. Ora entrambi scomparsi. Uno di loro, Peppino, ha anche giocato nell’Ascoli; se non sbaglio diventandone capitano. Non nascondo altresì che l’Ascoli Calcio è per me, calcisticamente, la rivale per eccellenza. Mi manca da diversi anni, purtroppo per noi, quel derby che in passato ha appassionato l’Italia calcistica e scatenato in me ed in tantissimi altri (rossoblu e bianconeri) un’adrenalina abbondante e particolarissima, con emozioni ben diverse da quelle che si provano in altri confronti. Una rivalità calcistica importante che purtroppo i giovani di oggi non hanno ancora avuto modo di assaporare.
Una premessa necessaria per introdurmi in un argomento scottante ma per il quale ho esperienza come pochissimi altri. Sembra, infatti, che la storica conduzione societaria che definirei “fatta in casa”, Rozzi-Benigni, stia per concludersi come si concluse (drammaticamente) nei primi anni Novanta quella da Roncarolo a Zoboletti. Il passaggio è delicatissimo e ricco di insidie, anche se all’Ascoli Calcio capita dopo che tantissimi “avventurieri senza soldi” sono riusciti ad acquistare società di calcio per poi essere smascherati e dopo aver portato al fallimento squadre gloriose tra le quali la mia Samb. Esperienze che costituiscono un vaccino che sarà utile all’Ascoli 1898 per non soccombere della stessa malattia.
Siccome sono fermamente convinto che nessuna persona con un minimo di senso civile augurerebbe mai la “morte” anche al suo più acerrimo nemico, credo che gli sportivi e tifosi sambenedettesi si augurano un ritorno al derby tra i professionisti e non in categorie che rappresentano una “bestemmia” per le due società. Invito quindi la stampa ascolana e i nostri corrispondenti ascolani che cureranno la sezione denominata “Ascoli 1898“, a prendere immediatamente tutte le informazioni possibili su chi, vantando capitali e promettendo la serie A, cerca di insediarsi ai posti di comando per iniziare a prendere e mai a dare, se non gettando fumo durante il primo periodo.
Io ho personalmente “combattuto”, senza l’ausilio dell’altra stampa, la presidenza Venturato. Se non ero da solo, quella brutta storia sarebbe probabilmente finita molto prima e senza le drammatiche conseguenze che ancora la Samb porta addosso. Non è facile scoprire certi personaggi “nullatenenti” e senza alcuna voglia di aiutare la squadra della quale, seppur in modo grottesco, inizialmente si dichiarano tifosi da sempre. Infatti a San Benedetto è successo di nuovo e non una volta sola.
Comunque, al di là delle informazioni che si devono obbligatoriamente prendere, la chiave di tutto sta nel pretendere versamenti cash dai vari acquirenti. Soltanto così si ha la certezza che un eventuale fallimento porterebbe danni gravi anche alle loro tasche. E’ l’uovo di Colombo ma c’è ancora chi ci casca. Certi personaggi infatti saranno squattrinati ma hanno una grandissima capacità di far vedere rosa quello che è nero.
In guardia quindi e arrivederci presto in un campionato alle nostre altezze per sfotterci civilmente prima, dopo e durante la gara.
Copyright © 2023 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
personalmente della loro situazione non me ne frega niente anche perchè loro hanno sempre goduto delle nostre disgrazie sportive!!! forza samb!
Egregio signor Perotti, nel suo pezzo leggo una novità assoluta sulle vicissitudini societarie dell’Ascoli Calcio 1898, che seguo attentamente in quanto sostenitore della medesima. La “sua” verità è che al comando della medesima società stiano per arrivare forestieri. Forse mi sarà sfuggito, ma di tante notizie che si susseguono freneticamente sulle vari testate giornalistiche locali e nazionali, nessuna e dico nessuna coincide con la sua ultima, nonostante la sua esperienza in tale argomento che, dimostrando molta modestia, asserisce nessuno altro al mondo può vantare. Al contrario leggo ovunque che il più accreditato a subentrare al Presidente Benigni sia un personaggio locale, ascolano doc., a capo di una cordata composta da altri personaggi ascolani e del Piceno. Quindi non so da quale cilindro abbia tirato fuori questa notizia, dandola già per certa e addirittura paragonandola a vicende di altre società della regione le quali compiendo, più volte, lo sbaglio di affidarsi ad avventurieri, siano poi incappate in fallimenti disastrosi. Non sapendo se la sua sia una preoccupazione o un augurio, ma propendo per quest’ultima vista la premessa del suo articolo, sono abbastanza sicuro che il prossimo Presidente del sodalizio bianconero sia un’altro ascolano verace, anche se devo ammettere che la situazione attuale è tra la più critica che l’Ascoli Calcio abbia mai dovuto affrontare. Nel salutarla le consiglio, visto che si dichiara “accanito” tifoso della Sambenedettese, di evitare di scrivere notizie sull’Ascoli, potrebbe rivelarsi poco lucido ed obiettivo.
Guardi che la mia lucidità ed obiettività non viene certamente messa in discussione dalle sue parole. Essere tifosi di una squadra di calcio accanita rivale della sua non significa augurargli la “morte” o qualcos’altro, se non la sconfitta nel confronto diretto. Lei magari la pensa diversamente. Credo che lei abbia letto superficalmente perché nel mio DisAppunto è insito e abbastanza chiaro che la salvezza della società dipende moltissimo dalla provenienza dei potenziali acquirenti. Anche se le ultime vicende della Samb hanno smentito questa mia e sua considerazione, a dimostrazione della sua non validità in assoluto. Ha anche trascurato che nello stesso DisAppunto è scritto molto chiaamente che l’Ascoli Calcio sarà seguito da giornalisti cittadini ascolani. Legga più attentamente la prossima volta ma tenga anche presente che il sottoscritto è il direttore di entrambi i portali per cui l’introduzione era un necessità editoriale. Miei interventi potranno apparire in circostanze particolari. Non credo che vorrà vietarmelo per il semplice fatto che lei è tifoso dell’Ascoli ed io della Samb. Faccia rimanere le due prerogative semplicemente nell’ambito sportivo e di un gioco. Il giornalismo va tenuto fuori dalla disputa. Non le pare? Stia attento anche che nella sua frase “devo ammettere che la situazione attuale è tra la più critica che l’Ascoli Calcio abbia mai dovuto affrontare‘ si può nascondere l’agguato di personaggi esterni in grado di fare apparire, ripeto apparire, tutto più semplice e risolvibile. Grazie.
Direttore lascia perde gli ascolani se gli rispondi gli dai solo soddisfazione… pensiamo alla nostra nostra beneamata, lasciamoli perdere…
Come in passato ho criticato uscite campanilistiche del Direttore e di altri sambenedettesi (ce ne sono esempi in questo stesso articolo), ora sono qui a difendere il signor Perotti e a fargli i miei complimenti per l’editoriale. Equilibrato, interessante e pertinente. La replica di Giampy (dove comunque dice delle cose esatte perchè fino ad ora solo imprenditori ascolani si sono fatti avanti) mi pare piena di un astio ingiustificabile.
Nel ringraziarla per aver dato spazio al mio commento nel suo editoriale, ribadisco che lungi da me “vietarle” di intervenire. Il mio era solo un consiglio non un divieto come asserisce, forse anche lei ha letto il mio intervento in modo superficiale. Chiarito questo ripeto che nella mia frase, da lei evidenziata, non vedo assolutamete “agguati” li chiamerei semmai “interessamerti”, da parte di personaggi esterni. Preciso che se anche vi fossero, non sarebbero da escludere a priori, non siamo nel medioevo non tutti sono avventurieri, non tutte le società si fanni imbrogliare facilmente se si dimostra oculatezza e professionalità.. Che dire, per il resto non penso che i giornalisti locali possano fare di più che dare notizie riguardanti la trattativa, senza avere in nessun modo le capacità di interferire più di tanto. Nel salutarla augurandole buon lavoro aspirerei sapere, visto che non lo ha fatto nella sua risposta, dove ha appreso la notizia sulla certezza di acquirenti forestieri per la società bianconera, da lei divulgata.
Mai scritto di certezza di acquirenti forestieri bensì di “messa in guardia” da parte di chi vuol bene alla propria squadra. Lei dice anche una cosa sbagliata e cioè che “non penso che i giornalisti locali possano fare di più che dare notizie riguardanti la trattativa, senza avere in nessun modo le capacità di interferire più di tanto“. E’ quello che ha fatto gran parte della stampa sambenedettese (con l’aggravante di averlo anche appoggiato) durante la sciagurata gestione Venturato negli anni novanta. In quello caso effettivamente, nonostante un garndissimo imepgno, il sottoscritto “non ha interferito più di tanto” Dopo a qualcosa è servita la nostra… interferenza.
Da osservatore delle vicende della Samb, e da tifoso dell’Ascoli, mi permetto di suggerire una chiave di lettura. La discesa in campo del primo cittadino rischia di attirare, sull’Ascoli come già successo sulla Sambenedettese, pseudo-imprenditori, convinti che l’interessamento dell’Amministrazione comunale comporti la possibilità di aprire trattative in campo immobiliare. La zona del complesso “Città di Ascoli” e la stessa area ove ora è ubicato il Del Duca (vicina per di più all’ex-Elettrocarbonium, spazio interessato da onerosi e non ancora del tutto quantificati costi di bonifica) rischia di rendere ancora più appetibile (per uno speculatore) l’operazione. In questo caso, la politica rischia di fare più danno che utile. L’Ascoli deve essere salvato da chi vuole che resti solo un bell’esempio del calcio di provincia, altrimenti è meglio finirla qui. E non vedere i ricordi di anni bellissimi rovinati da affaristi e furbacchioni.