ASCOLI CALCIO – Un altro imprenditore ascolano potrebbe essere interessato a rilevare l’Ascoli, o, perlomeno, ad entrare a far parte nella cordata capeggiata da Piero Palatroni. Il nome in questione è quello dell’editore Elido Fazi, da anni trapiantato a Roma, ma natio di Quintodecimo, frazione di Acquasanta Terme.

Fazi, 59 anni e un passato da manager in Inghilterra, è un editore di successo (‘Bright Star, Vita breve di Jonh Keats’, ‘Twilight’ e ‘Melissa P.’ sono solo alcune delle produzioni di maggior rilievo) e già negli anni passati è stato interessato ad acquisire quote dell’Ascoli Calcio. Sembrerebbe, da fonti vicine al suo ambiente, che questa volontà di entrare nel mondo del calcio possa concretamente trasformarsi in realtà: addirittura si parla di una sua imminente presenza, domani, nell’incontro che gli imprenditori che compongono la cordata di Palatroni avranno per discutere dell’evolversi della situazione in merito all’offerta di sei milioni, presentata ed ufficializzata venerdì scorso, al presidente Benigni.

A proposito di questo, ieri a ‘Il Bianco & il Nero’, su radio Studio99, è intervenuto Piero Palatroni che, negando per ora, ma non escludendo, una partecipazione dello stesso Fazi alla cordata, ha dichiarato che sarebbe auspicabile non aspettare venerdì 25 (termine accordato tra i due in cui Benigni dovrebbe manifestare la sua volontà o meno di accettare l’offerta) per intavolare trattative.
“In questi casi – aggiunge il titolare dell’Arca – per raggiungere un accordo è necessario che le parti vengano incontro l’una con l’altra, perciò non escludo che l’offerta possa aumentare. Qualora ricevessimo, anche in quel caso, un secco rifiuto, allora solo lì ci tireremmo indietro”.

Riguardo l’Azzurra Free Time, lo stesso imprenditore nega che ci siano speculazioni e dietrologie nascoste al suo interessamento a rilevare la società :“Tengo a precisare che l’Azzurra Free Time e l’Ascoli Calcio sono due entità ben distinte e separate, e qualsiasi interesse a sbloccare i vincoli che riguardano la prima non hanno nulla a che fare con la mia volontà di salvare l’Ascoli Calcio. Tuttavia è innegabile che le reciproche situazioni si influenzano a vicenda, dipendendo, l’una, dal successo dell’altra”.


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