SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo che nei giorni scorsi atti vandalici erano stati compiuti contro la bacheca dell’associazione CasaPound, in Piazza del Popolo ad Ascoli, nella notte tra mercoledì e giovedì 24 febbraio dei teppisti hanno imbrattato anche la sede del Pdl di Porto d’Ascoli, a San Benedetto. Il consigliere regionale del Pdl Giulio Natali interviene dicendo che “anche San Benedetto dopo Ascoli è stata vittima della presenza di ‘imbecilli’: ci sono ancora persone che per odio politico rompono vetrine o imbrattano sedi elettorali. Quanto accaduto la scorsa notte a San Benedetto è quanto di più vigliacco si possa attuare per dichiarare la propria diversità d’opinione”.
Continua Natali: “Ci siamo lasciati alle spalle questi modi di fare politica più di 20 anni fa, si è cercato di intraprendere la strada del confronto pacifico che potesse dare ai cittadini la serenità nel poter discutere dei temi politici senza avere paure o ricevere intimidazioni varie. Il candidato sindaco Bruno Gabrielli ha tutta la mia solidarietà e lo incoraggio ad impegnarsi ancora di più per dare una svolta nell’attività amministrativa del Comune San Benedetto del Tronto perseguendo la strada di un confronto leale”.
“Pensare che Veltroni neanche una settimana fa veniva a dare il via alla campagna elettorale dell’uscente sindaco Giovanni Gaspari, e incontrandosi con la famiglia dell’ex brigatista pentito Peci esprimeva la sua vicinanza per la morte del familiare avvenuta negli anni più brutti della vita politica italiana, non vorrei che questo fatto possa aver risvegliato dei sentimenti particolari nelle persone nostalgiche di quegli anni.
Auspico che l’accaduto non influenzerà il confronto elettorale, e mia auguro che sarà all’insegna della correttezza e della lealtà”, conclude Natali.
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spero vengano rimosse subito quelle scritte.o forse le lasciano e ci fanno campagna elettorale
Caro Ulderico vorrei informarti che nella mattinata di sabato sono state tolte le scritte sulle vetrine e dallo stesso mamento risplendono più che mai di democrazia.
Da responsabile della sede la informo che nella giornata di sabato verranno tolte le scritte,ritardo dovuto alla disponibilità della ditta di pulizia.
La nostra cultura politica rifugge da tali mezzi,che debbo però a malincuore constatare facciano parte sia attiva che passiva del Suo dna politico altrimenti Lei non si sarebbe avventurata in un commento così sgradevole.
Vorrei anche dirle che io mi firmo con nome e cognome,e mi piacerebbe che anche Lei lo avesse fatto.
diceva giulio andreotti”a pensar male si fa peccato a a volte ci si azzecca”.quello di lasciare le scritte non è un solo mio pensiero(che forse vale molto poco)ma è il commento di tante persone di porto d’ascoli.
se lei mi dice che verrano presto rimosse presento le mie scuse ma questa mielosa indignazione bipartisan cosi esagerata da il voltastomaco .
la solidarietà vorrei fosse indirizzata ai disoccupati(mi creda a porto d’ascoli ce ne sono molto)alle persone in diffixcoltà,ai negozianti in crisi.
ulderico traini
concordo con la prima parte dell’intervento di Natali, che definisce imbecilli coloro che compiono questi atti, ed esprimo la mia solidarietà poteva comunque evitare la caduta di stile del collegare questo episodio ad un atto dovuto alla famiglia di una vittima del terrorismo, paragonando un po di vernice blu al dolore di una famiglia.
è vero,chi compie questi atti è un imbecille.
Non da meno chi li collega alla visita di Veltroni alla famiglia Peci.. Soprattutto se questi è un esponente politico di quelli che ci dovrebbe rappresentare e non un imbecille qualsiasi che si diverte a imbrattare una vetrina!
Premetto che ogni gesto di inciviltà (politica e quant’altro…) è da condannare ma voglio ricordare al dott. Natali che chi ha iniziato a seminare il clima d’odio che attualmente invede il Paese è proprio il “suo” presidente del Consiglio che non perde tempo a dire che “chi non è con me, è contro di me”, “chi mi critica è Komunista”, etc.
Io lo critico e non sono Komunista, anzi, e mi rammarica vedere il dott Natali, forte di una tradizione fatta di “DIO, PATRIA, FAMIGLIA, ONORE e DIGNITA'”, rimanere dov’è e sostenere quello che sostiene (per un seggio in regione?…), tradendo quel nobil pensiero che ha contraddistinto da sempre la sua famiglia.