ASCOLI PICENO – Non sono bastati i 4 punti in cinque giorni ottenuti dalla squadra di Castori, con reti segnate entrambe negli ultimissimi minuti. La situazione attorno alla società è sempre più nebulosa e di difficile decifrazione. Venerdì è stata giornata di colpi di scena e, addirittura, di “gialli”. Piero Palatroni, imprenditore ascolano a capo di una cordata che sarebbe disposta a mettere sul tavolo sei milioni di euro (ma con la squadra in Serie B, altrimenti le cose forse sarebbero diverse), contattato da PicenoOggi.it nel primo pomeriggio ha affermato di non aver ricevuto alcun tipo di risposta dal presidente dell’Ascoli Roberto Benigni: “Potevano almeno farmi sapere qualcosa. Sono stanco di essere preso in giro dalla famiglia Benigni. Per me i termini dell’accordo sono già scaduti, lunedì prossimo mi ritengo sollevato da qualsiasi obbligo“.

La notizia faceva il giro della città e, rimbalzata sui siti internet e i social network ha obbligato l’Ascoli Calcio ad un clamoroso annuncio, attraverso il presidente Benigni: “Abbiamo inviato a Palatroni una risposta scritta“, si leggeva sul sito ufficiale della società alle 18:13 (oltre che una accusa alla stampa locale). Un vero e proprio giallo, anche se di facile risoluzione, anche perché, considerata l’incertezza attuale attorno alla società, sulla veridicità o meno delle notizie ci si gioca molto dell’attendibilità anche in fatto di numeri, leggi “soldoni”, e quelli relativi all’Ascoli Calcio non sono sicuramente pochi (ancora incerto l’ammontare della massa debitoria, c’è chi parla di 12 milioni di euro, addirittura).

Basterebbe che il presidente Benigni pubblicasse sul sito internet dell’Ascoli Calcio una copia in Pdf della lettera inviata a Palatroni, naturalmente emendata dalle informazioni da non rendere pubbliche per non recare danno alla difficile trattativa. Altrimenti il botta e risposta di venerdì non farà altro che alimentare un clima di sospetti e sfiducia che non fa bene a nessuno. All’Ascoli, no sicuramente.


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