ASCOLI PICENO – Il Partito Democratico presenterà un ordine del giorno da inserire nel prossimo consiglio provinciale per discutere una delibera che tenti di scongiurare il rischio di eventuali installazioni di impianti nucleari nel territorio provinciale. Come noto, infatti, la zona Sentina sarebbe uno dei 13 siti indicati dal Governo per l’implementazione di una centrale nucleare. “Su questo punto si è fatta molta confusione. – ha affermato il consigliere provinciale Emidio Mandozzi – Prima si è detto che quella citata nei documenti era San Benedetto Po, poi ci siamo accorti invece che si trattava proprio di San Benedetto del Tronto”.
Intanto mercoledì scorso in parlamento è stata presentata da parte dell’opposizione una mozione urgente per contestare il decreto approvato di recente dal Governo che prevede il blocco dei finanziamenti per le fonti di energia rinnovabile. Una mozione approvata anche da alcuni rappresentanti di maggioranza, costringendo quindi il Governo a ritirare l’atto per riformularne uno nuovo. “Una volta raggiunto l’obiettivo di 8000 Megawatt indicato dall’Unione Europea – ha spiegato l’onorevole Luciano Agostini – il Governo ha deciso di tagliare ulteriori finanziamenti per puntare sul nucleare. Mercoledì abbiamo presentato una mozione urgente per ripristinare il vecchio decreto e annullare quello che taglia gli investimenti”.
Il nostro territorio ha puntato molto sulle energie rinnovabili. Per questo, il partito democratico ha parlato di allarme per tutto il settore con il rischio di un ridimensionamento degli investimenti.
“Questa mozione ha allontanato il rischio di crisi per molte aziende del territorio e il pericolo di licenziamenti in uno dei pochi settori che registra aumenti di produzione e di occupazione” – ha aggiunto Mandozzi.
“Chiediamo a tutti i comuni di centrosinistra del territorio – ha affermato il segretario provinciale Antimo Di Francesco – di presentare ordini del giorno in tal senso per porre l’accento su questo argomento, seguendo le linee guida del partito”.
Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Ma perchè si deve continuare a “drogare” l’economia?
Gli incentivi, in qualsiasi settore economico, sono una “distorsione” della realtà.
Le aziende devono “camminare” con le loro gambe. Se ce la fanno bene, altrimenti chiudono.
A pippo ma che drogare il mercato!!!
Gli incentivi sono un impulso per sollecitare un mercato che in Italia NON esiste.
Ma sai quante piccole imprese si sono sviluppate in questi 2 anni??
Bisogna regolamentare il settore ed evitare speculazioni.
Poi non è vero che gli incentivi pesano sulla bolletta, basta vedere la voce A3 e potrai verficare quanto ammonta il contributo.
Sono anni che con i nostri soldi finanziamo i moratti e i petrolieri con i finanziamenti cip 6 e ora ti scandalizzano i pochi soldi che vengono reidistribuiti giustamente alla colletività??
Siamo seri, questo è un ricatto bello e buono…
….Umberto… Per me significa “drogare” il mercato. E far crescere Aziende in un Paradiso “Virtuale”. E la cosa mi fà anche un pò arrabbiare.
Perchè devono nascere e svilupparsi o salvarsi delle Aziende, qualunque esse siano, solo grazie ad “aiuti” statali, cioè pagati da me, da Te, da Noi tutti??
Io ho una attività, e alla fine dell’anno pago di tasca mia le Tasse. A fine anno faccio Io un bilancio. Se è positivo tiro un sospiro di sollievo. Se è negativo piango. E nessuno mi dà aiuti per tenere aperto. Se ce la faccio, bene. Altrimenti chiudo.
Sarei felice se il Governo mi desse soldi per o incentivi ai miei Clienti da spendere per acquistare i miei servizi. Ma l’Economia non funziona così. O meglio, funziona finchè la continuo a drogare. Poi muore.
::::E non vado in piazza a protestare.
Bisogna anche considerare che tutto il sistema economico – nonostante lo sbandierato liberalismo – resta governato dalle decisioni statali o europee. I sussidi maggiori sono della Politica Agricola Europea a favore degli agricoltori europei, ad esempio.
Io spero soltanto che vengano limitati gli impianti a terra e soprattutto in collina, ma credo che sia doveroso per uno Stato dare un impulso economico ad un settore che se raggiungerà una certo livello di economia di scala potrà camminare sulle proprie gambe e “rivoluzionare” radicalmente il metodo di produzione dell’energia. Ricordiamo che lo Stato Italiano deve investire 30 miliardi di euro per avere tra 20 anni il 4% dell’energia prodotta da centrali nucleari.
Ricordiamo che storicamente tutte le industrie sono nate grazie all’aiuto statale (con sussidi o protezionismo), e che se una di queste come quella solare viene ritenuta strategica come nel ‘900 furono strategici settori quali le ferrovie e le autostrade (gestiti direttamente dal pubblico) non dobbiamo scandalizzarci. Certamente valutando al meglio le distorsioni