ASCOLI PICENO – Pochi lo hanno visto, e tra quei pochi si contano sulle dita di una mano quelli che lo hanno riconosciuto. Sabato, in tribuna per Ascoli-Torino c’era anche Joseph Cala, imprenditore, anche se lui si definisce banchiere, italo americano, candidato appena spuntato ad acquistare l’Ascoli calcio.

Joseph Cala, dunque, o meglio Giuseppe, dato che le sue origini portano a San Cataldo, nella provincia di Caltanisetta. Che lascia a 16 anni per emigrare negli States, precisamente la Grande Mela. A New York Cala conosce la propria fortuna e fonda la Cca, ‘Cala Corporation America‘, un’impresa di costruzioni specializzata in abitazioni sotto il livello del mare. Quindi, con un bel patrimonio costruito oltreoceano e il nuovo nome Joseph, torna in Italy negli anni duemila. Ma Cala non è nuovo alle cronache pallonare. Soltanto un mese fa, è stato protagonista di un acquisto-cessione lampo della Salernitana calcio: fu, infatti, presidente della squadra campana per soli undici giorni, dopodiché il contratto che lo legava alla società si risolse, come previsto da una clausola risolutiva per inadempienza e la squadra fu ripresa dallo stesso Lombardi che lo accusò di non aver tirato fuori un solo euro.

E pensare che Cala, il quale si difese sostenendo di aver trovato una situazione patrimoniale disastrosa ereditata dal suo predecessore (e poi successore), si era presentato ai tifosi promettendo serie B, serie A in due anni e investimenti per 40 milioni. Ma il suo nome è circolato anche a Torino. Si sa, infatti che Cairo rispose ‘picche’ ad una sua offerta di acquisto del club granata. ”Il Torino non si vende con i soldi del Monopoli” avrebbe tuonato il presidente-editore.

E’ indubbio che Joseph Cala sia una persona particolare e con mille esperienze alle spalle (tra le tante cose, ha dichiarato di parlare ben sedici lingue), come è indubbia la sua ricchezza: basta cercare poco per leggere che la Cala Corporation, è una holding quotata a Wall Street da oltre cinquemila miliardi di capacità di spesa, circondata da società sparse per tutto il globo.

Ed ecco quindi il capitolo Ascoli. Prima le smentite, quindi la presenza, un pò a sorpresa, con tanto di scorta, in tribuna al Del Duca, affianco al commercialista della società di corso Vittorio, Massimo Collina. Nelle ultime ore Cala avrebbe perciò ammesso di essere seriamente intenzionato a rilevare la società. Non si sa ancora se è un’azione di disturbo, pubblicitaria, o invece una vera presa di posizione di colui che, sempre qualche mese fa, affermò: ”Voglio cambiare il calcio, è marcio. E per farlo, devo cambiarlo dall’interno”.

Quale sia questo interno, non è ancora lecito saperlo. Non si escludono, ovviamente, nelle prossime ore novità riguardo ad una probabile offerta di questa new entry della telenovela bianconera. Siamo solo ad un nuovo capitolo. Ma, come si sa, il finale è quello che conta.


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