ASCOLI PICENO – E’ stata presentata nei giorni scorsi dalle consigliere Valentina Bellini (PD) e Silvia Parlamenti (Primavera di Ascoli) al Presidente del Consiglio Comunale Trenta una richiesta di diffida nei confronti degli Assessori competenti (Celani e Silvestri) per la mancata risposta a due interrogazioni svolte dalle consigliere nel gennaio scorso.
La mancanza di risposta scritta in realtà è ormai diventata una pratica normale per l’Amministrazione comunale. -spiegano in una nota – Stavolta, però, l’inadempienza è balzata agli occhi con più evidenza perché la richiesta non prevedeva l’intervento in aula. In buona sostanza, le consigliere non hanno avuto alcun tipo di risposta al quesito.

Il tema di una delle due interrogazioni riguardava un tema importante: le procedure messe in campo dallo Sportello Unico per l’Edilizia per accertare eventuali irregolarità nelle numerose attività di restauro o recupero conservativo in atto nel centro storico.

Nel testo si chiede quali siano le risorse umane e strutturali del Comune coinvolte in questo importante compito, quanti lavori di restauro siano attualmente richiesti e messi in atto nel centro storico; se ci siano situazioni di contenzioso e, nel corso dei ultimi due anni, situazioni di difformità acquisita dalle leggi in vigore in merito a questo tipo di lavori.
Si vuol sapere inoltre se l’Ufficio Unico per l’Edilizia adotta procedure standardizzate di controllo per verificare la congruità dei lavori con quanto dichiarato nelle DIAE delle imprese edili o se esse vengono messe in atto solo a seguito di segnalazioni di cittadini che, magari, si ritengono danneggiati da lavori in proprietà vicine.

“E’ evidente che questo problema è di primaria importanza per la tutela dello straordinario patrimonio artistico e culturale appartenente alla città intera; – affermano le consigliere Bellini e Palramenti – il rischio grande è che si celino dietro all’espressione “restauro e recupero conservativo” vere e proprie ristrutturazioni e aumenti di cubature a tutto discapito del bene comune per vari motivi: gli oneri di urbanizzazione non pagati alla collettività, i diritti di proprietà di altri privati che magari da un giorno all’altro vedono spuntare tetti più alti, coperture o interi piani nuovi di zecca magari a pochi metri dalle loro proprietà. E, infine, bisogna vigilare sul possibile degrado provocato alle bellezze architettoniche del Centro Storico.”

L’interrogazione, secondo le esponenti di opposizione, giunge a seguito di numerose segnalazioni di cittadini che, anche attraverso esposti al Comune, hanno ravvisato casi di probabili irregolarità e chiesto l’intervento dell’Amministrazione.

Bellini e Parlamenti vogliono porre l’attenzione su questo problema e conoscere, e far conoscere, in che modo l’Amministrazione è attrezzata e interviene per impedire abusi così negativi per la nostra città.

“La mancata risposta su questo tema desta qualche preoccupazione e per questo, dopo aver diffidato per la mancata risposta, riproporremo il quesito per le prossime sedute consiliari”.

L’altro quesito posto agli amministratori dalle consigliere di opposizione riguardano i lavori di restauro e risanamento conservativo realizzati o in via di realizzazione in centro storico, in particolare in Rua del Gufo. Nell’interrogazione si chiede di sapere “quanti sono i lavori di restauro e risanamento conservativo attualmente richiesti e in atto nel centro storico; se esistono e quali sono le procedure standardizzate messe in atto dall’Ufficio dell’edilizia per il controllo e la verifica della congruità dei lavori con quanto dichiarato nelle DIAE delle imprese edili, a tutela sia dei diritti di altri cittadini sia del patrimonio pubblico;quante risorse umane e strutturali sono impiegate nello svolgimento di questo importante compito di tutela del centro storico; se le procedure di controllo di competenza dell’Amministrazione vengono messe in atto solo a seguito di segnalazioni o esposti di cittadini come, forse erroneamente, si evince dalla dichiarazione dell’Ufficio in risposta agli esponenti”.


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