ROMA – ”L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”. E’ il testo dell’unico articolo di una proposta di legge costituzionale presentata alla Camera dal deputato del Pdl Remigio Ceroni.
Proposta di legge che mira a modificare, sostituendolo, l’articolo 1 della Costituzione ed è stato presentato a Montecitorio nei giorni scorsi, riporta l’Ansa.
L’atto stabilirebbe di fatto una gerarchia tra i poteri dello Stato e si intitola ”Modifica dell’articolo 1 della Costituzione, concernente la centralità del Parlamento nel sistema istituzionale della Repubblica”.
Centralità, si sottolinea nella relazione che lo accompagna, che non hanno nè il governo, nè la Consulta, e neanche il presidente della Repubblica.
Sempre l’agenzia Ansa riporta queste parole di Ceroni, che lo ricordiamo è coordinatore regionale per le Marche del Pdl: ”La mia è una proposta di legge fatta a titolo personale. Non ne ho parlato con Berlusconi nè con altri dirigenti del Pdl. Ho fatto alcune riflessioni in questo periodo e a mio avviso credo che vada riaffermata la centralità del Parlamento” spiega Ceroni.
Per l’esponente del Pdl quello che è da evitare è ”il nascere e svilupparsi di un’eversione e soprattutto il sopravvento di poteri non eletti dal popolo e privi di rappresentanza politica”.
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peccato che i primi 12 articoli della costituzione siano immodificabili. questo si impara in primo ragioneria studiando “Elementi di Diritto ed Economia”.
Ormai lo sanno anche i bimbi delle scuole elementari che esistono principi intoccabili nella Costituzione. Il modesto Ceroni dirà che si tratta di una proposta di “integrazione” dell’art 1 ma a maggior ragione non avrebbe senso ribadire un concetto già chiaramente esistente. Non si sentiva proprio la mancanza di un conterraneo che desse dimostrazione di cotanta ignoranza. Più che riaprire i libri, Ceroni dovrebbe consegnare alla storia un gesto di grande responsabilità: dimettersi. Torni quando sarà più preparato…
L’editoriale con cui Michele Ainis sul Corsera di oggi analizza la vacua inutilità della proposta di Ceroni è a mio parere la migliore risposta all’insipienza del deputato marchigiano, che nel più puro stile pidiellino tenta di dar spallate e colpi bassi alla Costituzione mentre ne simula con goffa e scoperta ipocrisia la difesa.
[Di peggio, anche in termini di stupidità, c’è solo la trovata della GabriCarlucci di vigilare sulla partigianeria dei testi scolastici di storia (!)]:
http://www.corriere.it/editoriali/11_aprile_21/ainis-plastica-istituzionale_04f824c8-6bd7-11e0-be5d-e6326a5dea49.shtml
Fortunate, le Marche, ad essere rappresentate in Parlamento da simili NULLITA’.
Sara Di Giuseppe
Apparte che ceroni parla per bocca degli avvocati di silvio. ma potrei essere d’accordo solo se
i rappresentanti parlamentari fossero eletti direttamente dal popolo (senza liste imposte da partiti) e che le loro cariche durassero al massimo 1 legislatura o 2 legislature non rinnovabili.
con stipendio non superiore a quello di un impiegato statale al netto delle spese di alloggio
in un’appartamento di 80 mq pagato dallo stato escluse bollette. in modo tale che un politico al potere pensi a come si trovano a campare i propri eletti con uno stipendio medio di 1500 euro al mese…cercherebbero di migliorare le condizioni di vita dell’italiano medio …..
e comunque ceroni e tutti gli altri non sono stati eletti dal popolo ma nominati in liste sicure.