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“La riteniamo una vera, concreta e completa iniziativa del nostro piano di marketing territoriale”: il presidente della Provincia Piero Celani e il suo assessore Andrea Maria Antonini presentano con entusiasmo la prima edizione del Festival dell’Appennino. “Insorgenze d’arte fra i monti Sibillini”, questo il sottotitolo della rassegna di escursioni, concerti, convegni nei più belli (e meno conosciuti) luoghi dei Sibillini e dei Monti della Laga piceni.

Dieci appuntamenti, dal 2 giugno al 12 luglio, che prevedono escursioni percorrendo antichi tracciati, spettacoli e concerti di qualità in luoghi remoti, convegni su temi legati alla storia passata e futura della montagna, della sua gente di ieri e della sua gente di oggi, che continua a viverci facendo scelte difficili e in controtendenza, eppure premianti.

“Passeggiare lentamente e scoprire un luogo incantato fra i boschi e i torrenti, godere in rispettoso ascolto dell’incontro fra la natura e l’arte, incontrare le comunità umane che investono sudore e speranze nel rapporto con la montagna picena”: dichiarazioni di intenti per una rassegna che si annuncia innovativa, e che quest’anno nella sua prima edizione avrà anche un link con il 150esimo dell’Unità d’Italia. Ci sarà infatti una sezione tematica  dedicata a “Le vie picene dell’insorgenza”. Il Piceno, come area di confine, infatti, fu teatro di numerosi episodi di rivolta durante le lotte per l’unità del paese, con i briganti protagonisti su tutti.

La direzione artistica del Festival è stata affidata a Maurizio Serafini, di Arte Nomade, e a Carlo Alberto Lanciotti della Compagnia dei Folli. Alle spese contribuiscono la Regione Marche e il Bacino Imbrifero del fiume Tronto.

“I direttori artistici hanno una esperienza decennale di spettacoli e di passione per la montagna, sanno come trattarla – dice l’assessore Antonini – questo Festival mira a far conoscere luoghi incantati poco conosciuti dai piceni stessi. L’idea futura è allargarne i confini territoriali, non esiste un festival simile in base alle nostre ricerche e nei prossimi anni vorremmo coinvolgere le province confinanti, per organizzare insieme qualcosa di davvero epocale”.

Per il presidente Celani, si tratta di una prima effettiva realizzazione concreta del piano di marketing per il territorio piceno, sul quale ha puntato fin dal proprio insediamento nonostante non mancassero gli scettici: “Abbiamo riscontrato una grande carenza nel settore dell’accoglienza, pensiamo alla necessità di formare coloro che accolgono i visitatori nel Piceno e abbiamo anche compreso come la promozione istituzionale che mette in atto la Regione trascurava la nostra terra, che ha una sua specificità tutta particolare”.
Sul marketing territoriale, Celani ha citato l’intenzione di “mettere in luce le vere e tante eccellenze del Piceno”. Mettendo in “circuitazione” la splendida costa e il mondo balneare, le dolci colline e l’imperiosa montagna. “Con la rappresentazione dei Carmina Burana a San Benedetto l’anno scorso abbiamo inteso portare le città d’arte nel mondo balneare, ripeteremo l’iniziativa quest’anno l’undici agosto, sempre al porto, con l’opera lirica del Nabucco. Secondo noi sono tutte azioni con cui possiamo davvero regalare emozioni ai turisti e far riscoprire questo meraviglioso Piceno a chi ci vive tutto l’anno”.


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