ASCOLI PICENO – Due legali che nel loro ambiente sono considerati ormai “superesperti” dei grandi casi mediatici e che quindi non potevano mancare anche nel giallo di Melania Rea, la mamma di 29 anni ritrovata uccisa da trenta coltellate al Bosco delle Casermette di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, lo scorso 20 aprile.

Il marito Salvatore Parolisi infatti si è costituito come parte civile e li ha nominati per rappresentarlo come persona offesa nell’inchiesta sull’omicidio della moglie. Walter Biscotti e  Nicodemo Gentile hanno già rappresentato Rudy Hermann Guede, condannato definitivo a 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher, sono tuttora rappresentanti come parte civile della famiglia Scazzi, della madre di Brenda, la trans coinvolta nel presunto ricatto ai danni dell’ex Governatore Marrazzo e difendono nel delitto dell’Olgiata il filippino Wilson, accusato dell’omicidio della contessa Alberica Filo della Torre.

Quello di Parolisi è un atto normale in quanto l’uomo, al momento, nella vicenda altro non è che parte offesa e persona informata dei fatti. “La situazione che Salvatore sta vivendo è  drammatica, lui vuole arrivare alla verità sia per Melania, sia per poter dare, un giorno, risposte alla figlia Vittoria” –  ha detto l’avvocato Biscotti, promettendo ”massima collaborazione” con la procura.

Quella del caporal maggiore potrebbe però essere anche una scelta per tutelarsi a 360 gradi, quindi non solo come parte civile, considerando che è inserito nella lista dei maggiori sospettati dell’omicidio di sua moglie.

Intanto la procura di Ascoli continua a muoversi in tutte le direzioni e rivolge un appello alla trasmissione “Chi l’ha visto” per invitare chi era presente il 18 aprile a San Marco, il giorno del presunto allontanamento di Melania dal pianoro, a farsi vivo nel caso avesse visto qualcosa. “Ma è un appello che abbiamo rivolto da sempre a chiunque…”, spiegano dalla Procura. Ogni piccolo dettaglio può essere infatti significativo per ricostruire la vicenda. Si cerca insomma di capire se Malania intorno alle 14.30 era veramente a San Marco, come sostiene il marito, oppure se non ci sia mai arrivata. Al momento non ci sono testimoni che possono affermare con certezza la presenza  in quella zona della donna, ma soltanto del marito e della piccola Vittoria quando Salvatore ha iniziato le ricerche della moglie e denunciato la scomparsa.

Alcuni testimoni affermano di aver visto due donne recarsi dal pianoro di San Marco intorno a quell’ora e percorrere la strada che conduce a San Giacomo. Altri ricordano di aver visto una donna dai capelli castani, ma non sono in grado di dire se fosse Melania. L’accertata presenza della donna nel pianoro darebbe conferma alle testimonianze del marito, che al momento presentano però molti punti oscuri.


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