ASCOLI PICENO – Ennesimo sopralluogo ieri di Carabinieri e Forestale al Bosco di Ripe di Civitella, luogo del ritrovamento del cadavere di Melania Rea e con ogni probabilità anche quello dell’uccisione. Setacciando a ritroso il percorso  che conduce da Colle San Marco a Ripe, sono stati trovati degli abiti maschili in una sorta di piccola discarica a cielo aperto, vicino a Colle San Giacomo. C’erano altri indumenti, ma gli investigatori ne hanno selezionati alcuni che sembrano più nuovi. “Molto probabilmente non hanno nulla a che vedere con l’omicidio“- hanno spiegato, ma sono stati comunque mandati al Ris per essere esaminati.

Nel frattempo proseguono le audizioni delle persone informate dei fatti e anche all’interno della Caserma militare dove era di servizio il caporal maggiore Salvatore Parolisi per cercare di fare luce su un microcosmo da sempre parte integrante con la città di Ascoli ma possibile scrigno di segreti. Arrivano intanto secche smentite alle voci di iniziazioni di tipo sessuale nei confronti delle varie soldatesse che per quattro mesi frequentano il corso di addestramento di reclute volontarie.

Sul versante scientifico dell’inchiesta invece si attendono i risultati definitivi dell’autopsia condotta dal legale Adriano Tagliabracci, che dovrebbero arrivare entro la prima metà di giugno. Dovrebbero far luce sull’ora e sul luogo del decesso della povera Melania.

I fascicoli delle indagini al momento rimangono ad Ascoli. Salvo grosse sorprese al momento sarà diffcile poter dimostrare al cento per cento che Melania sia stata uccisa nel Bosco di Ripe, quindi in territorio Teramano. Solo in quel caso l’inchiesta passerebbe  alla Procura della città abruzzese. Si tratta in ogni caso di un’inchiesta lunga quella che stanno conducendo i magistrati ascolani  ed è difficile immaginare che arrivi una svolta prima dell’estate.


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