ASCOLI PICENO – Da Cremona, sede dell’inchiesta sul Calcioscommesse, giungono nuove dichiarazioni dei legali di Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci, i due calciatori sentiti oggi dalla magistratura lombarda.

Enrico Calabrese, difensore dell’ex capitano Sommese, ha dichiarato che il suo assistito “è dispiaciuto per la società Ascoli Calcio, la quale è stata all’oscuro di tutto, e che il suo coinvolgimento nella maggior parte dei fatti contestati è – sottolinea – marginale. Riguardo il resto delle situazioni, chiariremo presto “. Sommese, il cui interrogatorio è durato circa un’ora e mezza avrebbe poi “ammesso alcune situazioni, negato invece altre accuse, tutto premettendo che oggi è molto difficile spiegare intercettazioni che si riferiscono a giorni così antecedenti”. Riguardo il rapporto con Marco Pirani, l’odontotecnico di Ancona coinvolto nel giro, dice: “E’ un rapporto che va avanti dai tempi in cui Sommese giocava con i dorici. Il suo legame debitorio o creditorio è esclusivamente personale e non c’entra nulla con il calcioscommesse“. Infine, sempre apprendendolo dal suo avvocato, Sommese avrebbe manifestato di voler collaborare con la Procura.

Ben diverso lo stampo delle dichiarazioni dell’avvocato Daniela Pigotti, difensore di Micolucci, il quale avrebbe negato buona parte dei comportamenti dei quali è accusato: “Il calciatore ha giocato sempre e solo per il bene dell’Ascoli Calcio. In particolare, ricordo che in Livorno-Ascoli, fu lui a calciare la punizione del pareggio dei bianconeri. Tutti in società lo apprezzavano e stimavano per la sua serietà. Al più presto chiarireno le situazioni che l’accusa ci ha addossato”.

Infine, intervenendo a “Il Bianco e il Nero”, uno dei maggiori esperti di diritto sportivo, l’avvocato napoletano Eduardo Chiacchia, ha dichiarato: “E’ la prima volta che ci troviamo di fronte ad un caso in cui i tesserati di una società scommettevano e scendevano in campo contro gli interessi della propria squadra per il perseguimento di fini di lucro personali”. Chiacchia, che tra l’altro è assumerà le difese del Benevento, sostiene che “la giustizia sportiva dovrà decidere se applicare la responsabilità oggettiva anche nel caso in cui un tesserato abbia posto in essere un atto illecito a svantaggio della sua società, quale misura avrà la stessa o se invece avrà dei limiti”.


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