ASCOLI PICENO – Sarà ascoltato venerdì pomeriggio presso il Tribunale di Ascoli come indagato Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, la donna di 29 anni ritrovata uccisa nel bosco delle Casermette il 20 aprile, due giorni dopo la sua scomparsa.  L’uomo questa mattina ha ricevuto dai Carabinieri di Fratta Maggiore, il Comune di residenza dove si trova ora, la notifica dell’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio volontario nei confronti di sua moglie. Finora Salvatore era sempre stato sentito soltanto come persona informata sui fatti. Ora invece la sua deposizione sarà a tutti gli effetti l’interrogatorio di un indagato, utilizzabile dall’accusa in sede di processo. Il Tribunale di Ascoli ha attribuito a Parolisi il legale ascolano Carlo Grilli come difensore d’ufficio, mentre la famiglia Rea e la piccola Vittoria sono rappresentati come parte civile dall’avvocato Mauro Gionni.

“SONO SERENO” Parolisi avrebbe però già affermato che nominerà ufficialmente come propri difensori gli avvocati perugini Nicodemo Gentile e Walter Biscotti, già suoi rappresentanti di parte civile. E proprio tramite i due legali il militare campano ha dichiarato di “sentirsi tranquillo”, ribadendo che lui non c’entra nulla con l’omicidio di sua moglie. “Attualmente – ha spiegato l’avvocato Walter Biscotti  – non abbiamo in mano alcun atto ufficiale e quindi non sappiamo perché Parolisi sia stato indagato. Abbiamo solo appreso che nei prossimi giorni dovrà presentarsi in caserma per ritirare un atto”. Tecnicamente, Salvatore Parolisi ha ricevuto un invito a presentarsi entro tre giorni dal ricevimento dell’avviso di garanzia, così come previsto dall’art. 375 del codice di procedura penale.

INDIZI, PROVE, ELEMENTI SCIENTIFICI Ma cosa ha spinto la Procura di Ascoli a procedere in questa direzione? Qualche elemento raccolto negli ultimi tempi è servito soltanto a far traboccare un vaso già da tempo pieno di sospetti, bugie, testimonianze varie e smentite? Oppure qualche indizio nelle ultime ore si è trasformato in prova? La Procura di Ascoli è in costante contatto con il Ris di Roma ed il Ros per ricevere relazioni sui tanti reperti rinvenuti in questi due mesi e sui tabulati telefonici, mentre manca solo l’ufficialità per la deposizione della relazione definitiva sull’autopsia effettuata dal legale Tagliabracci sul corpo della povera donna. Se questa, tra l’altro, dovesse confermare che l’assassinio è avvenuto a Ripe di Civitella, l’indagine passerebbe alla Procura di Teramo. Ed è quindi probabile che ciò avverrà nei prossimi giorni.

CASERMA E BUGIE Nella giornata di ieri, inoltre, sono stati ascoltati nel Tribunale di Ascoli i parenti di Melania. Gli inquirenti volevano avere conferme su affermazioni e atteggiamenti controversi di Salvatore, comportamenti che non avevano già allora convinto gli investigatori, come l’ossessivo bisogno di tornare più volte in Caserma anche nelle ore e nei giorni successivi alla scomparsa della moglie e al ritrovamento del suo cadavere.

IL TELEFONINO BUTTATO E ancora alcuni atteggiamenti poco chiari anche nelle settimane più recenti. I primi di giugno Parolisi aveva fatto ritorno a Folignano, dove viveva con la moglie, per un paio di giorni. Si era recato a fare footing in un campetto nella frazione di Villa Pigna e lì, notato da un testimone, si sarebbe appartato dietro una struttura in cemento. I Carabinieri hanno in seguito rinvenuto sul posto, nascosto in un cespuglio, il telefono cellulare che utilizzava per sentirsi con l’amante, la soldatessa Ludovica, e che lui stesso tempo prima aveva dichiarato  di aver buttato. Insomma Salvatore Parolisi avrebbe detto molte bugie.

MELANIA E’ MAI ARRIVATA A SAN MARCO? Ma quella più grande potrebbe averla raccontata riguardo alla presenza di Melania il giorno 18 aprile a Colle San Marco. La donna, secondo la sua ricostruzione, si sarebbe allontanata per recarsi nel bagno di un bar e per prendere due caffè. Però nelle tasche dei pantaloni non le sono state trovate monete nè aveva con sè portafogli o borse. E soprattutto nessuno dei presenti quel giorno sul Pianoro è in grado di testimoniare la presenza di Melania, ma solo quella del marito e della piccola Vittoria poco prima delle 15.20, orario in cui l’uomo ha denunciato la scoparsa della donna prima ai gestori dei bar del luogo, poi ai Carabinieri. Gli ultimi testimoni oculari della coppia sono alcuni vicini di casa di Folignano, che li avrebbero visti allontanarsi in auto, assieme alla figlia, intorno alle 14.10. C’è un buco di oltre un’ora. Va anche detto che in un arco di tempo così ristretto non è facile compiere un gesto del genere e presentarsi poco dopo con gli abiti puliti a chiedere informazioni nei vari bar di Colle San Marco

ALTRE PERSONE ASCOLTATE Intanto si indaga anche sul cerchio delle amicizie di Salvatore, quasi tutte relative all’ambito militare. Persone che potrebbero aver avuto in qualche modo a che fare con la vicenda o comunque rimaste in questo periodo in stretto contatto con il caporal maggiore.


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