ASCOLI PICENO – La 54esima edizione della mostra Biennale di Venezia è ormai giunta ai nastri di partenza e tra gli 87 artisti marchigiani presenti, spiccano con grande onore e soddisfazione dell’intera cittadina gli artisti ascolani Arnaldo Marcolini e Giuliano Giuliani.

Il primo, affermato pittore nel panorama artistico della cultura del territorio piceno, è definito il poeta del “nodo” per il particolare riportato nella maggior parte delle sue opere. È appunto il nodo, come sottolinea lo stesso Arnaldo Marcolini,un elemento comprimario e una salvezza per l’uomo che altrimenti non potrebbe esistere. Il secondo invece inizia la sua “escalation”quando sin da piccolo rubava le pietre nella cava del padre per creare delle vere e proprie opere  acquisendo nel tempo un concetto alto dell’arte da accompagnare alla fede, i due valori fondamentali che hanno segnato la vita dello scultore Giuliano Giuliani.

I due artisti metteranno in mostra i loro capolavori presso il Padiglione Italia dell’Orto dell’Abbondanza di Urbino a partire da martedì 28 giugno dalle ore 17:30 quando, alla presenza del curatore Vittorio Sgarbi, verrà inaugurata la mostra che rimarrà aperta fino alla fine del mese di novembre.

“L’amministrazione comunale – evidenzia Davide Aliberti, assessore alla Cultura – è lieta di portare due gioielli ascolani alla Biennale di Venezia poiché sono due artisti che hanno dato tanto alla città di Ascoli sicuramente meno di quanto hanno ricevuto. Marcolini appare più violento nelle sue esternazioni ed è un’artista d’avanguardia mentre Giuliani ha affinato una particolare tecnica che gli permette di lavorare la pietra fino a dimensioni piccolissime.”

Inoltre alla Biennale di Venezia come ha ricordato il direttore della Pinacoteca, Stefano Papetti, saranno presenti anche Tullio Pericoli con un trittico sul paesaggio, Paolo Consorti ed altri importanti nomi del panorama artistico ascolano.

Soddisfazione per i due artisti è arrivata infine dal primo cittadino Guido Castelli che proprio nella giornata di oggi si è recato a Siena per accompagnare  Tullio Pericoli alla presentazione del palio di luglio realizzato dallo stesso pittore ascolano per la rievocazione della città toscana.


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