ASCOLI PICENO –  Da sabato 2 luglio (la data è stata unificata a livello nazionale secondo gli indirizzi stabiliti dalla Conferenza delle Regioni  e Province autonome) inizieranno infatti le vendite di fine stagione su tutto il territorio italiano sia nei negozi che nei centri commerciali e negli outlet.

I saldi dureranno 60 giorni e si concluderanno venerdì 30 settembre.

“Con l’omogeneizzazione dei saldi – ha commentato l’assessore Massimiliano Di Micco –  le regioni hanno intrapreso una linea comune per evitare problemi di concorrenza e trasparenza. Le attività commerciali del Comune di Ascoli Piceno a far data dal 1 giugno e sino al 18 settembre potranno prolungare la loro apertura per più di 13 ore giornaliere. Con questa autorizzazione si va incontro alle  esigenze non solo dei commercianti ma anche dei residenti e dei turisti in un periodo speciale per le vendite come quello dei saldi, al fine di contribuire al rilancio delle attività commerciali nella nostra città”.

Nel periodo dei saldi occorre prestare molta attenzione alle reali opportunità di risparmio, fare una valutazione del rapporto qualità prezzo e ricordare sempre che la riduzione dei prezzi non comporta una diminuzione di diritti di chi compra.

Le vendite di fine stagione con prezzi scontati riguardano tutti i prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento, qualora non vengano venduti entro un certo periodo di tempo.

I principali obblighi per i commercianti sono: esporre il prezzo prima e dopo lo sconto indicando in percentuale lo sconto applicato; suddividere in maniera chiara e netta le merci in saldo da quelle non scontate; assicurare al cliente la possibilità di cambio in garanzia dei capi difettosi e, laddove questo risulti impossibile, alla riduzione o restituzione del prezzo pagato. Per quanto riguarda la prova dei capi, non c’è alcun obbligo: è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Se il negozio ha esposto l’adesivo che attesta la relativa convenzione, il negoziante deve accettare le carte di credito. Anche se i capi in saldo devono avere carattere stagionale o di moda, nulla vieta di mettere in vendita anche articoli che non appartengono alla stagione in corso.

I capi in saldo,quindi , si possono cambiare.

Il decreto legislativo 24/2002 ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare al venditore il difetto di conformità entro il termine di sessanta giorni dalla data in cui ha scoperto il difetto.


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