ASCOLI PICENO:  Sconvolgente attualità nella poesia di Pier Paolo Pasolini interpretata martedì 8 agosto al Teatro Romano in Realtà e verità, il progetto-omaggio dedicato al celebre poeta, scrittore, cineasta e critico, da Alessio Boni e Marcello Prayer,  personaggi entrambi de La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana.

L’alternarsi e l’intrecciarsi delle due voci dei protagonisti, cadenzando e recitando i versi, restituisce o tenta di restituire al pubblico la poetica profetica, complessa e profonda di uno dei maggiori intellettuali italiani di tutti i tempi: “La particolarità che abbiamo cercato come tecnica di avvicinamento a lui – spiega a Picenooggi Marcello Prayer –  è questa delle due voci che diventano una perché una sola non è sufficiente alla poesia, culla della collettività, dell’espressione molteplice, campo puro di sperimentazione del linguaggio; noi siamo al servizio di Pasolini ed ogni volta è come averlo davanti per la prima volta, è come confrontarsi con un padre perché una parola molto precisa non ti dà possibilità di distrazione e di masticarla con superficialità, devi aderire minuziosamente e maniacalmente in tutti i respiri che lui vi ha messo dentro”.

Da La religione del mio tempo, a La rabbia, Poesie marxiste, Transumanar e organizzar e Poesie italo-friulane, i brani tratti dalle raccolte pasoliniane catturano l’attenzione di un pubblico concentrato e silenzioso, impresa non troppo facile trattandosi di poesia: “Ѐ stato automatico – continua Prayer –  un miracolo, perché la poesia è difficile che inchiodi l’attenzione, ma noi non siamo partiti con lo scopo di catturarla, non si può affrontare la poesia, che sia di Pasolini o Dante o di qualsiasi poeta degno di essere chiamato tale, partendo dall’idea di catturare il pubblico perché prima di tutto suona a te, per cui se ti suona sincera, vera e reale, suonerà così anche a chi ti ascolta”.

Di particolare attualità Alla mia nazione ,”Terra di infanti, affamati, corrotti, prefetti codini, avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi, funzionari liberali carogne come gli zii bigotti”, che sembra descrivere situazioni non troppo passate.

Apprezzato Pasolini, apprezzati i due attori, apprezzato lo scenario semplice e suggestivo del Teatro Romano, meno apprezzata la possibilità per le persone in strada, al di là delle transenne, di seguire l’intera serata senza pagare il biglietto.


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