ASCOLI PICENO – Piero Celani si scaglia contro il Governo, in merito alla questione legata al taglio delle Province. Nel mirino del politico ascolano, eletto nel centrodestra, due destinatari precisi: Tremonti e Calderoli: “Oggi propongono la chiusura delle province di Ascoli e Fermo perchè non raggiungono i 300 mila abitanti, ma sono loro, nelle rispettive competenze, ad aver consentito questa divisione appena due anni fa. Cosa è cambiato improvvisamente?”.
Lo sfogo, inviato in una lettera a Berlusconi, Bossi, Letta, Alfano e agli stessi due ministri, prosegue: “Perche’ il territorio non fu ascoltato quando a gran voce sosteneva che non c’era alcuna necessità di creare un altro ente in una regione che ha appena 1,5 milioni di abitanti?”.
”Conti alla mano – conclude Celani – sono pronto a dimostrare ai ministri Calderoli e Tremonti che il risparmio annuale dovuto alla soppressione di 29 Province è di gran lunga inferiore ai costi, di 40 milioni di euro, sostenuti per costituire la sola Provincia di Fermo”.
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La memoria aiuta: a votare la costituzione della provincia di Fermo furono tutti i partiti del parlamento, con la sola eccezione di Rifondazione Comunista.
Quando si procedette all’effettiva divisione, ci fu il paradosso che a governarla dovette essere, per legge, proprio l’unico presidente di Rifondazione, su cui fu riversata tutta la responsabilità di quella scelta dissennata, sebbene mai condivisa. Così vivemmo per oltre un anno col paradosso che a contestarlo furono proprio quei militanti, soprattutto di PD e IDV, i cui rispettivi partiti avevano votato in parlamento la “scissione”. Che amarezza.