CASTIGNANO – Chi non ha mai desiderato provare l’intensa emozione di entrare in un mondo lontano negli anni del medioevo tra quelle vecchie cose e personaggi che sembravano dimenticati?

Un viaggio attraverso un festival sulla civiltà medievale, con teatro, musica e danza dove si propone un tuffo nel passato tra le antiche pietre di Castignano. Scoprire che tutte queste cose, apparentemente dimesse, sono in grado di rievocare sensazioni e testimonianze di una storia lontana, ma allo stesso tempo ancora vicina: questo è stato Templaria Festival, concluso il 19 agosto.

Il centro storico, dalla perfetta architettura medievale, si illumina creando la suggestiva cornice serale di mercati, pietanze d’epoca e giochi di luce che ogni anno attirano migliaia di turisti con grandi palcoscenici all’aperto in cui si esibiscono saltimbanchi, giullari, musici, comici, duellanti, dame e cavalieri, mercanti.

Abbiamo voluto, anche noi, visitarla e abbiamo scoperto cose bellissime. Si nascondono delle magnifiche “perle”. Alcuni tesori che spiccano rispetto ad altri, riposti in uno “scrigno”, conservati tra le memorie del paese. Era lì sotto gli occhi di tutti i visitatori per permettere, a chi lo avesse voluto, di aprirlo e curiosarci dentro durante le serate festose; lo chiamiamo scrigno perchè sappiamo che contiene cose preziose: frammenti di un tempo che i testimoni che l’hanno vissuto hanno volontariamente regalato per riempire oggi i nostri occhi di emozioni.

Inoltrandosi per le vie piene di turisti si arriva alla sommità del paese davanti a un ampio spazio adibito per l’occasione a palcoscenico, un piazzale nei giorni normali, dal quale s’innalza l’antica chiesa dei Santi Pietro e Paolo testimonianza del secolo XI e custode di preziosità lignee, reliquiari e affreschi. Un tesoro dimenticato e rivalutato solo durante le aperture del dì di festa. All’interno della chiesa sono riemersi affreschi di notevole interesse, uno di questi è attribuito a Vittore Crivelli, fratello minore di Carlo, artefice di capolavori sparsi per le Marche.

Si trasforma, per giorni, il paese in piazze e strade illuminate con fiaccole e luci colorate. Ora che lo spettacolo è finito, rimane il ricordo vivo in coloro che hanno condiviso quattro giorni con la rievocazione, alcuni osservando altri guardando. E’ qui la differenza, un affanno che contraddistingue la nostra epoca e che spesso impedisce di trovare il tempo per aprire i molti scrigni che abbiamo attorno.
Sono tanti, ovunque, ma non li vediamo, si nascondono nelle persone che incontriamo, nelle cose che ci capitano sotto mano, nelle azioni che facciamo; sono attorno a noi e aspettano solo di essere aperti e bisogna aprirli, perchè uno scrigno non è mai trasparente.

Prendiamocelo questo tempo, mentre gustiamo queste manifestazioni per ammirare le cose belle che il tempo, sempre lui, ha reso splendide e preziose.


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