ASCOLI PICENO – Molto preoccupati per l’attuale situazione di Ascoli sono sia i consiglieri comunali del Partito Democratico che l’assessore regionale Antonio Canzian: durante una conferenza stampa tenuta sabato 3 settembre alla libreria Rinascita sono stati denunciati i problemi non risolti della città.

Canzian ha descritto la sanità locale come oggetto “di lotte campanilistiche” che non giovano certo all’evoluzione degli scenari prospettati dalla Regione: ”L’assetto futuro di assistenza sanitaria va verso centri di macro-aggregazione delle strutture. La prospettiva è quella di cercare di ottimizzare le migliori risorse mettendo insieme le forze presenti sul territorio, bisogna superare le visioni parcellizzate e localizzate che pensano ancora solo a salvaguardare interessi individuali. La regione Marche crede in una sanità pubblica ma è necessario ottimizzare le risorse e cercare di mettere insieme le eccellenze, non si può più pensare di difendere solo l’interesse locale: deve prevalere l’interesse collettivo”.

I consiglieri presenti (Corradetti, Bastiani, Bellini, D’Isidoro, Pesarini) hanno evidenziato una situazione di “stallo” sociale, economico e culturale che fa apparire il capoluogo piceno come “fanalino di coda” nel panorama marchigiano.

“L’attuale maggioranza manca di una politica di programmazione, questo provoca il blocco di tante attività”, ha affermato Gianfranco Bastiani. “Ascoli è l’unico capoluogo di provincia della regione a non avere un Piano regolatore. Questo è uno strumento fondamentale di assetto del territorio, solo con l’organizzazione e la pianificazione razionale  delle aree si può cercare di ridare sviluppo all’economia locale. La progettazione territoriale va fatta con uno “sguardo ampio” che coinvolga anche altre amministrazioni, non si può solo pensare a dove e come costruire: bisogna creare servizi e infrastrutture che rendano la nostra città allettante per cittadini e imprese”. “La città ha perso abitanti nel corso di questi ultimi anni a vantaggio dei piccoli comuni limitrofi. Non bastano le ristrutturazioni del centro storico per riportare le persone a vivere tra “le cento torri”, occorrono strumenti di pianificazione a lungo respiro, si deve guardare anche alla zona costiere e cercare di creare una sviluppo complessivo del territorio.”

L’incapacità della “giunta Castelli” di affrontare i problemi e dare delle risposte è lampante anche secondo Mauro Pesarini: “L’attuale maggioranza convoca consigli comunali con ordini del giorno di scarsa rilevanza. Ogni consiglio costa ai cittadini ascolani circa 2.500 euro di gettoni di presenza, non sarebbe opportuno cercare di ottimizzare queste risorse?” “Perché non si portano in discussione le tante proposte fatte dall’opposizione e rimaste nei cassetti di palazzo dei Capitani?”. Ha rincarato la dose Pesarini: “Il sindaco ha invitato i consiglieri a risparmiare e a rinunciare ai gettoni di presenza, ma non sarebbe più utile alla città che venissero prese delle decisioni su argomenti che da tempo aspettano delle risposte? Perché non si discute mai del problema della disoccupazione giovanile o di incentivi alle imprese?”.

Pure Stefano Corradetti lamenta una mancanza di volontà dell’attuale amministrazione nel voler affrontare la difficile realtà locale: “Uno dei tanti nodi non risolti da questa maggioranza è la gestione dei parcheggi pubblici: Torricella ed ex Gil. I parcheggi sono del comune ma sono stati dati in gestione alla società Saba  fino al 2036. La convenzione è troppo onerosa per il comune che sta accumulando debiti nei confronti del gestore. Perché non si recede dal contratto e perché il comune non può gestire direttamente i parcheggi?. Gli  amministratori  hanno intenzione di vendere definitivamente gli immobili a privati, ma perché vendere delle strutture pubbliche che potrebbero essere fonte di entrate?”.

Al coro di critiche si è aggiunta anche la voce di Tonino D’Isidoro:”Ascoli deve valorizzare il suo patrimonio storico-culturale con una politica di programmazione e coinvolgimento di tutti i cittadini, non basta fare qualche bel concerto in piazza per dire che si sta facendo qualcosa di culturale. Occorre programmare gli interventi, valorizzare i centri di aggregazione culturale come la biblioteca comunale, far tornare la voglia di lettura nei giovani. Occorre integrare le iniziative dell’università con la città, coinvolgere gli universitari nella vita cittadina. Se non si valorizzano le politiche educative, la scuola e la formazione si tarpano le ali allo sviluppo intellettuale dei nostri giovani che per trovare stimoli debbono andare altrove”.

Viste le premesse si annuncia un autunno “molto caldo” nel capoluogo piceno.


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