ASCOLI PICENO – Il caldo degli ultimi giorni fa rivedere al ribasso le stime della vendemmia 2011, che sul territorio delle province ascolana e fermana dovrebbe vedere rispettivamente una produzione di circa 320mila e 80mila ettolitri. In tutto 400mila, il 20 % in meno rispetto al 2010.

Ad annunciarlo è la Coldiretti Ascoli Fermo, sulla base di una stima che aggiorna le ultime previsioni di Ismea sulla campagna in corso. Si tratta del risultato del tempo anomalo di settembre, dopo un agosto che si è classificato al decimo posto tra i più caldi degli ultimi duecento anni, mentre i quasi cinquanta giorni senza pioggia (il 73 % in meno delle precipitazioni rispetto alla media) lo attestano all’ottavo posto tra i mesi più asciutti dal 1800.

“Dal punto di vista della qualità siamo sicuramente molto soddisfatti ma, a vendemmia dei bianchi ormai ultimata, è l’aspetto quantitativo a preoccuparci – spiega Massimiliano Bartolomei, presidente del consorzio di tutela dei vini piceni. Il peso specifico delle uve è basso e scende anche la resa uva-vino, mentre sale la gradazione. La speranza è che arrivi la pioggia per risollevare almeno un po’ la situazione dei rossi, in particolare del Montepulciano, ma è chiaro che il calo produttivo è senza dubbio netto”.

Viticoltori, dunque, col fiato sospeso per le sorti di un prodotto di qualità che rappresenta senza dubbio la vetrina dell’agricoltura del territorio. Tra l’altro, secondo un’analisi di Coldiretti su dati Istat, ben l’ottanta per cento delle uve verrà utilizzato per la produzione di vini Doc e o Docg, contro il 60 per cento a livello nazionale. Senza dimenticare che i dati relativi al primo semestre 2011 indicano una ulteriore crescita delle esportazioni di vino marchigiano, il 9% in più rispetto allo stesso periodo del 2010.


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