ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Edo Orazi, vicepresidente della “Dea Picena” (Demo Etno Antropologia Picena), invia allegato l’articolo-denuncia relativo all’evento “Musica e danze nei borghi della vallata”. 

Finalmente si è concluso l’evento-scandalo “Musica e danze nei borghi della vallata” ideato dagli assessorati alla Cultura della provincia di Ascoli Piceno e dei comuni di Ascoli Piceno e Spinetoli.

Perché “evento-scandalo”? Per una lunga serie di motivi, il più grave dei quali – valutati i contenuti – è quello di essere stato organizzato sotto l’egida del “Centro Studi Tradizioni Picene” (Cstp).

Ebbene, il cartellone presentava cinque differenti locations e, in ciascuna di esse, era prevista l’esibizione del medesimo gruppo musicale: il “J&T Project”. Ma cosa significa J&T?

“J” sta per jig, ossia la musica dell’area nord-europea (celtica, irlandese, scozzese, ecc.) e “T” sta per taranta, ossia la musica del Salento.

E le tradizioni locali picene dove sono finite? Eppure l’assessore alla Cultura della provincia di Ascoli Piceno Antonini ha accettato la delega “identità e tradizioni locali” e, parimenti, l’assessore alla Cultura del comune di Spinetoli Damiani la delega “usi, tradizioni e costumi locali”!

A questo punto sorgono delle domande. La prima è per il presidente del Centro Studi Tradizioni Picene, il dottor Mario Polìa: ma Lei conosceva il contenuto del progetto? Può spiegare i motivi di tali scelte? Perché tanta noncuranza e offesa per il territorio piceno?
La seconda domanda è per l’assessore Antonini: con tutto il rispetto per l’attuale presidente del Cstp, che proviene da Leonessa (Rieti), ma veramente non c’era nel nostro territorio una figura altrettanto degna cui affidare la presidenza del Centro Studi Tradizioni Picene?

L’ultima costatazione e domanda è rivolta a tutti i responsabili degli enti che hanno organizzato l’evento. Il gruppo “J&T Project” è guidato dal compositore ascolano Zeppilli che è un dirigente del comune di Ascoli Piceno, con responsabilità in diverse aree tra le quali spicca quella relativa ai “servizi educativi e scolastici”: si fa peccato a pensare a conflitti d’interesse?

Chi scrive è il vice-presidente dell’associazione “Dea Picena” (DemoEtnoAntropologia Picena), l’unica associazione dell’ascolano che opera – da anni – con serietà, competenza e passione nei campi della ricerca, studio, tutela e riproposizione di musiche e danze tradizionali del piceno.

Ebbene, contrariamente a quanto ebbe ad affermare con enfasi l’assessore Antonini alla presentazione del Cstp, ” … il Centro Studi è uno strumento di conoscenza dell’immenso patrimonio storico, artistico, religioso legato all’identità profonda del Piceno ed è una realtà aperta agli enti locali, alle associazioni e ai cittadini per esprimere un lavoro sinergico nei campi della cultura, del turismo e dell’economia…”, la nostra associazione non è mai stata presa in alcuna considerazione.
Tutti possono sbagliare ma è doveroso non perseverare nell’errore e aspirare al miglioramento.


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