COLLI DEL TRONTO – Domenico Scilipoti verrà nel Piceno giovedì prossimo, e i giovani del Partito Democratico, attraverso il loro portavoce Francesco Ameli, intendono sottolineare questo appuntamento in maniera critica: “Il senso della politica è quello di agire per il bene comune, e sfugge purtroppo quale è stato il senso della votazione del 14 dicembre scorso fatta dallo stesso onorevole e da un manipolo di altri avventori, molti dei quali, diventati nel corso del tempo viceministri o sottosegretari. L’impressione che quel gruppetto di onorevoli ha dato, è che chi occupa le poltrone nelle nostre istituzioni lo fa solo per se stesso e non per il bene della nostra nazione, che mai come in questi tempi vive una delle pagini più tristi della sua storia. E quando queste impressioni diventano convinzioni, non c’è da meravigliarsi se onesti cittadini, contestano quanto da voi fatto”.
“Lei insieme con il suo manipolo di reduci dal “mercato parlamentare” (come definito dalla stampa), avete fatto si che il nostro paese affondasse ancora di più, mantenendo artificialmente in vita un governo che non aveva e non ha più una vera maggioranza politica in grado di governare i gravi e grandi problemi del paese e, dopo averlo dilaniato dal punto di vista sociale e politico, ora avete fatto si che l’Italia fosse messa allo stesso piano della Grecia, portandola verso il fallimento economico”, continua Ameli.
E ancora: “Egregio Onorevole, il valore di un parlamentare non si dimostra in base alla quantità di leggi che presenta (come vuol farci credere) ma alla qualità di quest’ultime. Un parlamentare si dimostra serio anche e soprattutto in base agli atti politici, come ad esempio quelli in cui si da o si nega la fiducia a chi governa, magari dopo un repentino cambio di casacca. Come può un politico che ha fatto carriera contestando Silvio Berlusconi, dargli la fiducia nel momento in cui il suo governo stava per cadere?”
“Le persone che come lei hanno mantenuto in vita un governo che distrugge l’Italia continua – non potranno mai essere di esempio per i giovani, che sempre più sono impegnati in battaglie di trasparenza, legalità, giustizia sociale e diritto al sapere. I giovani, cercano coerenza politica, e cercano coraggio nei politici. Lo stesso coraggio di rischiare di andare a casa anche se non si è finita la legislatura e quindi il vitalizio non maturato. E’ per questo che ci troviamo a scrivere parole di rabbia e delusioni”.
E infine l’invito ai ragazzi del Pdl: “E proprio perché la coerenza dimostrata da quelle persone come lei che ora sostengono il governo, non deve essere da esempio per le generazioni future, chiediamo anche ai giovani del Pdl, una presa di posizione forte e chiara disertando la sua iniziativa”.
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La questione di fondo è che l’inciso “le persone che come lei hanno mantenuto in vita un governo che distrugge l’Italia” è semplicemente un’opinione.
Per molti, direi per la maggioranza degli Italiani visto l’esito elettorale, il governo Berlusconi è l’unico legittimato a governare.
Se rimaniamo nel campo delle opinioni, allora è stato indecente il comportamento di Fini che ha lasciato la maggioranza (prima di essere “cacciato”), s’è fatto presidente di un nuovo partito d’opposizione, ma ha mantenuto la carica di Presidente della Camera.
L’uscita di Scilipoti dall’IDV ha mitigato il “tradimento” di altri.
Certo, dal punto di vista del PD è legittimo tradire il mandato elettorale se si lascia il PDL.
Ma allora, per chi è del PDL, è legittimo tradire il mandato elettorale se si lascia l’opposizione.
Insomma, è una contestazione abbastanza sciocca.
Altri argomenti, grazie…se volete ve ne do qualcuno io…
@Gundam: è un’opinione, vero. Ma è un’opinione che viene condivisa dalla maggioranza degli italiani. Qualcuno si ostina a dire il contrario insieme ai 300 seguaci alla camera.
Berlusconi non è stato eletto dalla maggioranza degli italiani, visto che non ha ottenuto il 51% dei consensi.. Pesiamo bene le parole. Poi la polemica su fini è abbastanza strumentale, sono stati diversi i presidenti della camera con ruoli politici importanti, ma mai nessuna critica strumentale come questa è stata fatta.
Un conto è un’uscita fatta il giorno prima della votazione ed un conto è un’uscita con un percorso politico.
Sia chiaro, lo spettacolo di questi giorni non è tanto migliore….
E’ davvero paradossale che un iscritto del PD difenda il ruolo istituzionale di Fini.
Non so quanto estesa sia la tua conoscenza storica della politica italiana, ma credo avrai sentito parlare di una certa Nilde Iotti.
Bene, nonostante la sua appartenenza al vecchio PCI, nel ricoprire il ruolo di Presidente della Camera dei Deputati, fu decisamente imparziale ed equilibrata.
La si sentiva pochissime volte nelle interviste e, comunque, manteneva sempre un certo distacco, dovuto alla sua carica istituzionale (a proposito, sai chi fu il primo a non rispettare il costume di dare la presidenza della Camera all’opposizione?).
Ora, io non posso tollerare che si difendano le istituzioni a corrente alternata e che si pretenda dagli eletti il “senso” delle istituzioni solo quando fa comodo.
Fini è stato scorretto ed incoerente. Entra a gamba tesa nelle questioni politiche ed invita (nei programmi televisivi) il governo a dimettersi: è qualcosa di indecente.
Scrivi “un conto è un’uscita fatta il giorno prima della votazione ed un conto è un’uscita con un percorso politico”, bene, è stato così anche per Scilipoti.
Inoltre, ci sono varie maggioranze, assolute e relative. Mi pare che il Berusca le elezioni le abbia vinte…o forse, in ossequio al principio della maggioranza assoluta, non deve governare? Vuoi che governi il PD? Mi pare assurdo…
E allo stesso modo…come fai a scrivere “è un’opinione, vero. Ma è un’opinione che viene condivisa dalla maggioranza degli italiani”. Aho, hai imparato proprio bene la lezione dai tuoi maestri…giri la frittata come ti pare. Dammi le prove di questo 50%+1 degli Italiani…c’è stato un referendum? Me lo sono perso…
Dai su, un minimo di rigore logico.
Scilipoti è un simbolo, lui lo sa e infatti va in giro per l’Italia a far presentazioni. E’ assimilabile alla Carlucci, che lascia la nave nel momento in cui affonda, mentre Scilipoti ci è salito perché gli conveniva. Diverso il caso di Fini, assimilabile invece ad esempio al nostro Primavera: è stata chiaramente una scelta politica. Chi abbandona la nave del potere ha chiaramente un intento politico. Chi invece vi si reca ha di solito intenti predatori.
Fini è stato eletto con i voti degli elettori del cdx per governare con il cdx. Fini era nel PDL.
Fini ha tradito i suoi elettori.
Va bene uscire dal PDL, va bene fare un partito, ma uscire dalla maggioranza e rimanere Presidente della Camera no. Non va bene…e infatti FLI è stato un clamoroso tonfo alle scorse elezioni.
Va bene avere idee diverse, ma tradire il voto, no.
Scipoliti ha tradito il suo voto, come altri.
Non ha avuto un comportamento coerente Fini, non lo ha avuto Granata e nemmeno Bocchino (terribili i rimproveri alla moglie che “doveva tenersi le corna”), non furono coerenti Bertinotti e Vendola con Prodi, e non lo è stato Scilipoti con Di Pietro.
Fini bramava potere, non abbandonava il potere. Voleva mettere in minoranza Silvio. Non ce l’ha fatta e s’è rovinato. Un vero peccato. In giovane età sono stato a 4 o 5 suoi comizi, fantastici…ma una vita fa.
No no no. Ti ripeto, a parte che naturalmente non lo facevano soltanto per convinzione ma anche per vista lunga – adesso infatti riscuoteranno con gli interessi la scelta di abbandonare Berlu in tempo – c’era una chiara divergenza politica. Nessun deputato può essere inchiodato alla scelta del voto, sarebbe la fine della democrazia. Insomma, tra le Carlucci e gli Scilipoti e Fini c’è una differenza. La stessa, più o meno, che è passata tra Primavera che ha abbandonato Gaspari per dissensi politici e quella che ha portato in maggioranza mezza Udc sambenedettese. Fini infatti ha pagato per la sua scelta, Scilipoti e Carlucci no.
Aho,
io non la vedo come te.
“Chiara divergenza politica”…per quanto mi riguarda è la stessa cosa che Scilipoti ha avuto con Di Pietro.
Francamente non so quale persona di buon cuore, e di buon senso, possa accettare i toni di Di Pietro.
Ergo, tra un’opposizione distruttiva che non s’è mai messa a disposizione del paese e una maggioranza che tenta di non far affondare la barca, Scilipoti ha fatto una scelta.
Se dici che l’ha fatto per convenienza…dimmi quale, visto che tu stesso consideri Fini e Casini coloro che saranno premiati in futuro (“riscuoteranno con gli interessi la scelta di abbandonare Berlu in tempo”).
Beh a me sembra molto chiaro, anche nel ’98 Rifondazione lasciò Prodi per una questione politica, così Fini ci ha provato stavolta. Scilipoti non ha fatto una scelta, così come la Carlucci. Business is business, se non è lampante questo!
Quale novello Fini mi sento chiamato in causa e dico la mia :)
Sono in disaccordo con Gundam e parzialmente d’accordo con Pierpaolo, per un motivo semplice: perchè le coalizioni non sono squadre di calcio. Non è che tu cominci a giocare con un colore e devi finire su quello, non c’è fedeltà alla maglia, anzi, non significa niente questa categoria. Dirò di più: può essere perfettamente giustificabile, in QUALUNQUE direzione, il passaggio da una coalizione all’altra. Faccio un esempio. Un sindaco X viene eletto con una coalizione, e c’è una minoranza. Nel corso del suo mandato, il sindaco X si muove talmente bene da attrarre (politicamente) il consenso anche di parte dell’opposizione. Può succedere, non è detto (come invece dice Pierpaolo, generalizzando in maniera errata) che se entri in una coalizione di governo lo fai per interessi personali. Così come quando sei eletto in una coalizione non hai un acritico vincolo di fedeltà (gaspari o berlusconi poco cambia) ma un patto basato sulla politica. Se i presupposti di quel patto vengono meno – ad esempio, il sindaco o il presidente del consiglio non attuano il programma concordato – non solo hai il diritto di abbandonarlo, ma hai il dovere di farlo proprio per rispetto verso i tuoi elettori. Sono loro a chiedertelo: nel mio caso, non mi hanno dato la fiducia nel 2006 perchè io diventassi amico di Gaspari, ma perchè in cinque anni realizzassimo ciò che avevamo promesso. Non è successo, sono uscito dalla maggioranza, e gli elettori sono numericamente aumentati. Evidentemente erano d’accordo con me.
Diverso è il caso di chi approda (o lascia) una coalizione per motivi “non politici”. E’ evidente che tra Berlusconi e Scilipoti non c’è stato alcun avvicinamento nel tempo; nessuna delle ragioni per cui Scilipoti si è candidato nell’IDV è stata “intercettata” dall’operato politico berlusconiano. Mentre invece la frattura con Fini è stata chiara, meditata, alla luce del sole, e viene da una storia di progressivo allontanamento; proprio come la mia con Gaspari, in questo senso ha ragione Pierpaolo. Ancora diverso è il caso di Calearo: uno con idee di destra, industriale anche noto per avere l’inno di forza italia come suoneria del cellulare, eletto in un PD davvero confuso, che al primo richiamo di Berlusconi esegue. Chi ha tradito chi?
Vorrei fare un ulteriore esempio. A San Benedetto uno dei due consiglieri “acquisiti” dalla maggioranza passata, Felicetti, ha, pur in un tempo molto ristretto, fatto un percorso simile: e infatti non ho mai detto che fosse un traditore. Felicetti era per gli accordi di programma e contrario al PRG. L’amministrazione si era candidata per fare il PRG e procedeva invece a varianti parziali ed accordi di programma. E’ evidente che ci fosse una motivazione politica per la sua transumanza. Chi ha tradito chi? Occhio Gundam, che la tua mentalità schematica non ti aiuta a capire i percorsi.
Daniele,
nella risposta hai dovuto parlare di “coalizioni” per far funzionare il tuo discorso.
Il problema è che Fini non era stato eletto in una coalizione di governo, ma nel partito di governo. Nel momento in cui non appoggia più il governo, tradisce il voto degli elettori.
In un primo momento ho appoggiato Fini, condividevo il bisogno di un’azione di governo più laica e maggiormente proiettata verso lo sviluppo economico. L’ho appoggiato finché è rimasto nella maggioranza, quando ne è uscito, no. Lui ha tradito il voto degli elettori.
Inoltre, sai perché non mi fido di tutte le panzane che ha raccontato Fini? Perché i suoi uomini di punta sono Granata e Bocchino. Le persone per bene che si erano avvicinate a Fini, pian piano si sono allontanate. Per quanto mi riguarda è un aspetto da non sottovalutare.
il discorso funziona sia con i partiti che con le coalizioni. La vera discriminante sta nel percorso politico con cui si arriva ad un rottura o ad un accordo. Entrambe le pratiche sono giustificabili in presenza di motivazioni politiche. Se te ne vai come la Carlucci o arrivi come Scilipoti, mi dispiace, ma fai un’altra cosa rispetto a quello che ha fatto Fini. Che tu poi possa essere d’accordo o no con Fini, non cambia niente; può non piacerti, ma la rottura c’è stata su questioni politiche, non su istinti di sopravvivenza.
Oggi andiamo a fare il comitato di accoglienza… Tutti invitati!
C’è un poco di confusione sugli orari che leggo in giro, comunque a Villa Picena hanno le ore 17,30 come inizio lavori.
Ho visto il video su YouTube,
complimenti.
Avete dato una splendida dimostrazione del vostro concetto di democrazia.
Complimenti davvero. Mi avete ricordato perché non sono mai stato di sinistra.
@Gundam
Non si preoccupi, non penso che nessuno se ne dispiacerà se lei non è mai stato di “sinistra”. (pensavo usasse la parola Comunista!!)
Grazie,
è esattamente la risposta che volevo sentire.
Non perdete occasione per qualificarmi per quello che siete.
Grazie ancora per le vostre idee, i vostri ideali e la vostra sublime educazione.
L’Italia ha bisogno di una nuova classe dirigente composta da giovani come voi. Continuate così.