ASCOLI PICENO – Dovremo sfogliare almanacchi di cinquant’anni per scovare una squadra ultima in classifica (con un bel distacco, oltretutto) che a neanche un terzo di campionato e dopo un cambio di allenatore, se la andava a giocare in trasferta contro un’avversario ben più forte sulla carta. Eppure, a Livorno, qualcuno c’è rimasto male che l’Ascoli non l’abbia fatto. Quel qualcuno, come rivelato da Di Donato e compagni, prende i nomi di Walter Alfredo Novellino e Andrea Luci. Sì, proprio due ex ascolani, che all’ombra delle Cento Torri hanno fatto la loro fortuna.
Della prestazione dell’Ascoli a Livorno si è già detto. E’ inutile ripetere che i padroni di casa abbiano avuto una sterile e innocua supremazia territoriale, come non serve ricordare che la prima vera occasione labronica è arrivata al 78′ con il neoentrato Russotto, o che a sfiorare il vantaggio per primo è stato l’Ascoli con Soncin qualche minuto dopo. Ma a Livorno non ci stanno. Così, dopo che al triplice fischio se n’era sceso negli spogliatoi urlando di tutto contro l’arbitro per non aver dato un rigore sullo 0-1, Novellino negli spogliatoi del ‘Picchi’ ha fatto i suoi ‘auguri’ ai giocatori bianconeri: “Ma tanto dove volete andare, retrocedete di sicuro!‘. Queste alcune delle parole del tecnico alle quali alcuni calciatori dell’Ascoli sono rimasti a bocca aperta, conoscendo il suo passato da ex ascolano.
Nel dopo gara, davanti ai microfoni dei media locali, anche Andrea Luci ha detto la sua, rincarando la dose: “Questo non è calcio. Non è fare in questo modo, facendo di tutto per non giocare la partita, sempre per terra. Il calcio è un’altra cosa”. E poi ancora: “Se pensano di affrontare così tutto il campionato sono fatti loro”. E pensare che in 16 giornate, il Livorno ha segnato ‘ben’ 18 gol, che in 8 gare interne ha più perso che vinto (3 contro 2) e che, tra le proprie mura ha segnato 7 gol e subiti altrettanti. Quindi non è stata proprio tutta colpa dell’avversario. Ma se Luci è stata un’autentica sorpresa in negativo per i tifosi bianconeri, ‘Monzon’ Novellino è, in un certo senso, recidivo: come rivelato dall’ex dirigente dell’Ascoli Claudio Cicchi in una tv locale qualche giorno fa, durante un Sampdoria-Ascoli del 2002 e terminata sul 3-0, lo stesso ex tecnico blucerchiato si era giocato parte della simpatia dei suoi ex tifosi, dopo aver chiesto ai suoi in campo di spingere ancora per segnare il quarto gol. Insomma, non proprio una lezione di stile da chi, nella sfida di andata di quel torneo, aveva ricevuto gli applausi della sua Curva Sud.
Il fatto più curioso, poi, è che Novellino, con le sue squadre, non ha mai mostrato un calcio ‘champagne’, sia in serie B sia in serie A, nonostate avesse allenato organici di tutto rispetto. Ma evidentemente il suo collega Massimo Silva avrebbe ‘dovuto’ fare di meglio. Allora, cari Novellino e Luci, un piccolo consiglio: andatevi a riascoltare le dichiarazioni di Guardiola e dei suoi giocatori al termine dell’ultimo Barcellona-Milan finito 2-2, dove, nonostante la sfiorata vittoria, da sponda blaugrana sono arrivate, sì amarezza e delusione, ma anche autocritica e complimenti agli avversari. Come diceva Totò: ‘Ma mi faccia il piacere!’.
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A Livorno hanno visto un’altra partita, come dimostra anche un articolo della Gazzetta. Forse si vergognano del fatto che che contro la squadra ultima in classifica con due soli punti hanno fatto due tiri in porta. Io tutto questo fortino bianconero non l’ho visto, anche perchè non ce n’è stato troppo bisogno vista la loro sterilità. Tra l’altro la loro occasione migliore è arrivata con un tiro da fuori in contropiede…Su Novellino poi lasciamo perdere…troppe lodi…
Ribadendo che l’Ascoli “squadra” attualmente avrebbe 15 punti e non 5 (non dimentichiamolo per favore), i valori tra le due squadre sono ben diversi da quelli rappresentati nell’articolo, come pure nel suo almanacco, signor Premici, penso non troverà mai una squadra penalizzata (ingiustamente in parte) di 10 punti. Eppoi questi “signori del calcio” usando un eufemismo, sono delle vere e proprie banderuole; parlano solo a favore di chi li paga quindi, a mio modo di vedere, le loro dichiarazioni non hanno alcun significato e tantomeno meriterebbero attenzione.