ASCOLI PICENO – A tredici mesi dal ritrovamento del cadavere e quasi due anni dalla scomparsa, è colpo di scena  sull’omicidio di Rossella Goffo. Oggi, 15 febbraio 2012, è stato arrestato Alvaro Binni, il tecnico della Polizia accusato dell’assassinio della funzionaria della Prefettura di Ancona. L’uomo è stato convocato in Questura e poi tratto in arresto. Ora è detenuto in custodia cautelare presso il Marino del Tronto, in attesa dell’avvio del processo che lo vede imputato col reato di omicidio volontario.

Il corpo di Rossella Goffo  fu ritrovato il 6 gennaio 2011 a Colle San Marco, 8 mesi dopo la sua scomparsa segnalata dal marito nel maggio 2010. Secondo il medico legale, la donna sarebbe morta per soffocamento. Già attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, delle mail e delle testimonianze dirette, che provavano un rapporto costante tra i due, si era delineato un quadro indiziario fortemente a carico di Binni. Ma la prova più evidente, secondo gli investigatori, sarebbe stato il suo stesso cellulare, rilevato tramite un consulente tecnico nominato dalla Questura: “Il 5 maggio le celle telefoniche di Alvaro Binni si trovavano sul Bosco dell’Impero a Colle San Marco, ossia proprio sul punto del ritrovamento del cadavere”, afferma il questore di Ascoli Giuseppe Fiore. Questa sarebbe l’importante novità emersa che, unita agli altri indizi acquisiti, hanno rafforzato la tesi investigativa e condotto all’ordine di arresto. Per la questura, a carico del Binni ci sarebbe inoltre “l’aggravante dei futili motivi”.

All’ordine di custodia cautelare si è giunti al termine dell’attività d’indagine condotta in maniera unitaria dalle Squadre mobili di Ancona ed Ascoli Piceno e dalle rispettive Procure. “Si è trattato di un lavoro certosino – ha spiegato Fiore – come spesso avviene in delitti dove manca una fotografia dell’omicidio. In questi casi l’accertamento prevede una tempistica più lunga per arrivare a una ragionevole certezza tale da poter giungere al processo. Abbiamo rispettato i tempi previsti – aggiunge -. Non c’è stata soluzione di continuità dal ritrovamento del cadavere ad oggi. Occorre tener conto, inoltre, che gli esami del medico legale si sono protratti a lungo”.

Ora ovviamente si passerà alla fase processuale che vedrà fronteggiarsi le due parti. Per la difesa, sostenuta dall’avvocato ascolano Nazario Agostini, Alvaro Binni è innocente.


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