ASCOLI PICENO – Sarà colpa dello Scirocco, che dallo scorso fine settimana soffia sulle nostre coste, regalandoci qualche assaggio di primavera, con un piacevole aumento delle temperature, e tanta voglia di uscire dal letargo invernale. Sarà anche per via dei cumuli di neve, che ormai l’amministrazione ha “prontamente” rimosso anche dalle zone più buie e meno soleggiate della città,  e posteggiato in mucchi sporchi e ingrigiti al piazzale Costantino Rozzi.

Della neve e del cattivo tempo, insomma, rimane solo il ricordo e un’importante galleria fotografica da mostrare ai posteri come “la nevicata del ’12. Ma non vogliamo dimenticare come è stata gestita l’emergenza neve, e soprattutto le iniziative e mobilitazioni volontarie o meno che si sono create grazie  e a causa di questa esigenza improvvisa: è la stessa amministrazione comunale che lancia l’amo, pubblicando un bando per dare la propria  disponibilità a svolgere lavoro occasionale di tipo accessorio per prestazioni straordinarie.

Per straordinarie, ovviamente non si intende che chi le copie debba essere in possesso di particolari abilità o attitudini, ma che riguardano i settori di lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, di strade, di parchi e monumenti; manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli e di lavori di emergenza o di solidarietà.

Molto semplice quindi: per lavorare era necessario presentare una domanda sull’apposito modulo e consegnata entro le ore 12 del 16 febbraio presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Ascoli Piceno. Il pagamento della prestazione sarebbe avvenuto tramite  buoni lavoro, ossia dei voucher del valore di dieci euro lordi orari, di cui sette euro e cinquanta sarebbero finiti nelle tasche del lavoratore.

Un operaio metalmeccanico al 5° livello percepisce lo stesso compenso, più o meno, al netto delle trattenute. Nei due euro e cinquanta di trattenute, ovviamente era compresa la contribuzione INPS, accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore; di quella in favore dell’INAIL per l’assicurazione infortuni e di un compenso al concessionario (INPS) per la gestione del servizio. Tali compensi sono cumulabili con qualunque rendita pensionistica e ;sono completamente esenti da qualsiasi imposizione fiscale e non vanno dichiarati né a fini Irpef né ai fini del calcolo degli indicatori delle situazioni economiche (ISE e ISEE). Per essere iscritti erano necessarie alcune condizioni: possedere la cittadinanza italiana, essere residenti nel Comune di Ascoli Piceno,  e rientranti nelle categori di giovani studenti con età compresa tra i 18 e i 25 anni, essere pensionati, soggetti percettori misure di sostegno al reddito, lavoratori in part-time, disoccupati, inoccupati.

Ma veniamo al dunque, e con dati alla mano, abbiamo fatto un’attenta analisi delle domande pervenute: all’Ufficio Protocollo sono state presentate esattamente quattrocentodieci domande, di cui due sono state consegnate fuori tempo massimo, cinque sono risultate incomplete,  undici sono state escluse perchè provenienti da fuori comune,  quindici  da residenti senza cittadinanza italiana. E siamo a quota trecentosettantasette. Di questi ben ottantotto sono domande di giovani studenti (71) e studentesse (17), nove pensionati (2 donne e 7 uomini). Delle restanti duecentoottanta domande, che comprendono in tali proporzioni le seguenti categorie: disoccupati (184), inoccupati (32), lavoratori part time  (11), e cassaintegrati (53). Il 60% sono donne.

Ma è alla categoria dei cassaintegrati che  è stata data la precedenza nella chiamata, e sono state attivate tredici collaborazioni: fra questi cinque si sono rifiutati e hanno rinunciato all’incarico alla chiamata, facendo slittare la graduatoria, e sette di questi stanno ancora lavorando. Hanno effettuato in media sei ore al giorno (ossia 45 euro netti per lavorare dalle ore 8 alle ore 14), che verranno pagate con i fondi previsti dalla Regione: sono stati stanziati, infatti circa dodici mila euro  per ogni provincia.


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