REGGINA (5-3-2): Zandrini; D’Alessandro ( 10′ A. Viola), Freddi, Emerson, Angella, Rizzato; Rizzo, N. Viola, Castiglia (29′ st De Rose); Ceravolo (21′ st Colombo), Ragusa. A disp: Belardi, Marino, Cosenza, Melara. All: Gregucci

ASCOLI (5-3-2): Guarna; Scalise, Ciofani, Peccarisi, Faisca, Tomi; Parfait (43′ st Pasqualini), Pederzoli, Di Donato; Papa Waigo, Soncin (32′ st Gerardi). A disp: Maurantonio, Andelkovic, Sbaffo, Ilari, Falconieri. All: Silva

Arbitro: Gavillucci di Latina

Ammoniti: Angella, Emerson, A. Viola, Tomi, Castiglia

Reti: Soncin al 26′ st e N. Viola (rig.) al 35′ st

ASCOLI PICENO – Sarà stato il sole battente sul capo o non si sa cos’altro… fatto sta che a decidere il pareggio dell’Ascoli contro la Reggina è stato lui: Claudio Gavillucci della sezione di Latina. L’episodio di cui è protagonista, infatti, accade a dieci dalla fine: è il 34′ del secondo tempo quando i calabresi calciano in area una punizione, ribattuta di testa da Ciofani. Alessio Viola cade dietro di lui e il direttore di gara indica il dischetto tra l’incredulità dei bianconeri, fino a quel punto in vantaggio e con la partita in pugno. Sì, perché gli uomini di Gregucci erano incampaci di impaurire Guarna mentre il Picchio era pericoloso in contropiede. Ma a Gavillucci, effettivamente, tutto questo non andava bene. Ad essere onesti, nel match d’andata fu anche un penalty generoso a permettere negli ultimi minuti all’Ascoli di pareggiare, ma stavolta, al contrario della gara al ‘Del Duca’, l’arbitro ha inventato tutto dal nulla.

Silva sceglie Guarna e Parfait, mentre conferma Tomi e Scalise sulle fasce. Davanti la coppia formata da Papa Waigo e Soncin. Comincia la gara e il ‘soggetto’ è quello proiettato sabato scorso col Sassuolo: Ascoli che consegna il gioco all’avversario, ma con licenza di colpire in contropiede. Il progetto, anche se poco spettacolare, dà ragione a Silva: sprazzi di pressing e difesa sempre all’erta annullano ogni azione amaranto. Non a caso, dopo venti minuti di sonnifero, fatti solo di qualche botta da fuori, il primo tiro pericoloso è di Papa Waigo, ma la botta dal vertice destro dell’area è respinta da Zangrini. La risposta della Reggina è di Rizzo, ma la traiettoria è centrale. Il primo tempo non decolla per colpa dei molti errori di misura sulla trequarti di entrambe, così si va al riposo sullo 0-0.

Nella ripresa, a rompere gli indugi è sempre l’Ascoli: Tomi, tra i migliori dei suoi, si accentra e prova un destro rasoterra, Zambrini ha qualche affanno nel tuffo e devia in corner. Al 20′, un cross da destra mette in apprensione la difesa bianconera ed è Scalise ad anticipare all’ultimo il neo entrato Alessio Viola. La Reggina, però, come nei primi 45′, non trova mai il guizzo. L’Ascoli sì: è Parfait ad inventarsi un dribbling quasi sul fondo e, da posizione defilata, spara addosso al portiere di casa, il quale non può altro che respingere tra i piedi di Soncin, che, appostato in area, è lesto e preciso a battere di controbalzo a rete. E’ l’1-0 e il quarto gol del ‘Cobra’, fino a quel momento al di sotto della sufficienza. Il vantaggio carica il Picchio che dopo soli 2′ va ad un passo dal raddoppio: sempre Soncin lancia con un perfetto rasoterra il compagno di reparto Papa Waigo, il senegalese entra in area, ma a tu per tu con Zandrini, si fa ribattere il tiro, prima dallo stesso n.1, poi dal recupero di Emerson. E’ lo spartiacque della gara. Al 34′, infatti, arriva il fattaccio: la ricostruzione più plausibile darebbe il fallo a Gerardi, ma occorre molta immaginazione. Nicolas Viola spiazza Guarna e l’Ascoli perde l’ennesima occasione di raggiungere i play out, dopo che Gerardi, abbattuto qualche minuto prima da Freddi senza che l’arbitro fischiasse, aveva a 1′ dal termine con un destro al volo la palla vittoria.

 

 

 


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