ASCOLI PICENO – Un titolo che da solo per molti può bastare: “Ascoli Città Fascista“. Così si chiama la mostra organizzata da Casapound Ascoli Piceno e dall’associazione “Il bolide” per domenica 25 marzo, in via della Fortezza 7.

Mostra fotografica su Ascoli durante il Ventennio“, è il sottotitolo, che campeggia su una adunata fascista in Piazza del Popolo con folla inneggiante e gigantografie del Duce su Palazzo dei Capitani.

L’immagine, postata su Facebook, sta facendo già discutere la Rete: 37 “mi piace” e 13 condivisioni in pochi minuti nella pagina ufficiale di Casapound Ascoli: “Il ventennio è il periodo in cui la città era fascista, o volete negare anche questo? Fatevi una vita” scrive Casapound, che aggiunge “i tutori della democrazia staranno sicuro sbraitando sui loro profili, perchè democraticamente vorrebbero cancellare la storia che a loro non piace e sempre democraticamente vorrebbero impedire una pericolosissima mostra fotografica”, mentre nella pagina ufficiale del “Bolide” si legge “le previsioni dicono che sono previste abbondanti rosicate tra Ascoli e dintorni per la mostra fotografica di domenica”.

Risponde ad esempio Serena Bianchini del Partito Democratico: “Considerando che in quel periodo i giovani del ” littorio” erano obbligati a fare tessera di partito, come i loro genitori, a fare marcette, a ripetere a pappardella e non capivano ciò che dicevano. Direi che Ascoli non era una città fascista. Non si può dare un connotato del genere a una città in cui più della metà delle persone erano obbligate a fare la tessera di partito se no non avevano un lavoro o erano identificate antifasciste e imprigionate. I partigiani sono tutt’altra cosa e che lo vogliate o no c’erano e sacrificavano la vita”.

Francesco Ameli, dei Giovani Democratici, aggiunge: “Casapound cela dietro all’associazionismo un inquietante movimento di revisionismo storico. Parlare in maniera disinvolta del ventennio senza rinnegare nulla è l’ennesima dimostrazione di come ci sia una visione parziale ed offuscata della storia. La storia purtroppo per Casapound non lascia interpretazioni. L’invito che faccio ai giovani è quello di partecipare il 25 aprile al Sacrario di San Marco per ricordare i partigiani caduti nella Liberazione perché i valori della Resistenza non possono essere dimenticati”.

 


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