Dal settimanale Piceno Oggi n.915, in edicola dal 23 aprile 2012
ASCOLI PICENO – Un territorio in crisi e per di più diviso sulle idee di sviluppo. Così si presenta il Piceno ad un primo sguardo, considerando le varie proposte in tema di infrastrutture per l’economia, messe sul tavolo dai vari schieramenti politici. Un argomento che da alcuni mesi sta infiammando il dibattito pubblico, con tanto di botta e risposta tra i rappresentanti dei vari enti (Provincia e Regione in primis). Quello che manca però, ad oggi, è una visione unitaria sull’idea di futuro per un territorio che, a parere quasi unanime, ha bisogno di nuove opere e linfa vitale per risollevarsi e rimettere in moto l’economia.
È lungo l’elenco delle infrastrutture da realizzare: tra le più importanti segnaliamo la bretella collinare di San Benedetto (per alleggerire il traffico sulla Statale), l’elettrificazione della linea ferroviaria Ascoli-Porto d’Ascoli, la terza corsia dell’autostrada A14, il collegamento con l’A24 per Roma, l’adeguamento della Salaria nel tratto Trisungo-Acquasanta, il polo logistico al porto di San Benedetto e la continuazione della Mezzina e, non ultimo, la banda larga. All’interno di questo quadro, diverse sono però le priorità assegnate dai partiti, con spaccature di matrice politica, sia in ambito locale che extraprovinciale.
Arretramento A14. Per il presidente Celani è prioritario pensare all’arretramento dell’A14, ossia ad una nuova superstrada a pagamento e a scorrimento veloce (4 corsie) che congiunga il Fermano con il Teramano passando per l’interno fino a ricollegarsi con l’A24 verso Roma. Sia Canzian che Ciccanti, oltre che, a livello locale, Mandozzi, criticano innanzitutto la fattibilità del progetto per i suoi elevati costi (1,3 miliardi di euro), anche se per il numero uno di Palazzo San Filippo la cifra potrebbe essere finanziata con il partenariato pubblico-privato ed il cosiddetto canone di disponibilità. Altro neo rimarcato dall’onorevole Ciccanti è il fatto che l’opera non è prevista nel Piano delle grandi opere strategiche (Legge obiettivo), dunque non rientrerebbe in un piano di priorità nazionale. Infine, Legambiente e una parte del Pd criticano l’impatto ambientale che un simile progetto comporterebbe.
Adeguamento Salaria. “Dobbiamo scegliere se guardare verso ovest (Tirreno) o in direzione nord-sud – ha detto Ciccanti -. Noi abbiamo la Salaria che a parer mio è una priorità, poiché rappresenta già uno sbocco verso l’ovest e, una volta completati i lavori, consentirebbe un collegamento veloce per Roma”. Progetto cantierabile e di più modeste dimensioni (250 milioni di euro), l’adeguamento della Salaria nel tratto Trisungo-Acquasanta Terme rientra nell’agenda fissata dalla Regione ma attende di essere finanziato dopo che, come ha ammesso Canzian, sono stati stornati i fondi in seguito al terremoto de L’Aquila.
Metropolitana di superficie. Infine l’elettrificazione della linea ferroviaria Ascoli-Porto d’Ascoli, un’opera che sta procedendo e di cui si attende l’esito nel 2013, anche se non mancano le difficoltà. Tra queste, il taglio del 10% sui fondi regionali Fas, dovuto secondo Canzian al precedente governo Berlusconi, anche se l’assessore rassicura: “Noi, come Regione, ci stiamo impegnando a trovare altre risorse per poter coprire questi 900 mila euro. La Provincia e gli altri enti dovrebbero fare altrettanto”. Ad infuocare il clima si aggiunge la polemica Stracci-Celani sulla nuova sottostazione elettrica da realizzare a Centobuchi, dopo il no del primo cittadino monteprandonese. Tuttavia si tratta di un parere consultivo e non vincolante.
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Ma se non ce la fanno manco a finire le piste ciclabili….