ASCOLI PICENO – Il caso dell’azienda con le telecamere (Pfizer di Campolungo), esploso nel fine settimana scorso, ha gettato i lavoratori nello sconforto, preoccupati di fare la fine dei pesci in un acquario. Il sistema di registrazione audio-video era stato posizionato, all’insaputa degli operai, in una cassetta di derivazione elettrica all’interno dei locali adibiti a spogliatoio. Immediata la reazione delle Rsu dell’azienda che, non del tutto persuase dalle giustificazioni di Giuseppe Alloca, Legale Rappresentante dell’opificio, fanno scattare 3 ore di sciopero.
All’indomani della vicenda a fare il punto della situazione è Ubaldo Falciani, della Cgil di Ascoli Piceno: “Né Rsu e né il sindacato era stato informato del provvedimento di videosorveglianza adottato dall’azienda. Dopo la scoperta della microcamera all’interno degli spogliatoi dello stabilimento, la Direzione ha dichiarato che era autorizzata dai carabinieri. E’ molto strano, però, che la polizia giudiziaria dia autorizzazioni di questo tipo senza informare le rappresentanze sindacali, così come espressamente previsto dalle normative indicate nello Statuto dei Lavoratori, in particolare dall’articolo 4 della Legge 300″. L’articolo citato da Falciani, prevede, infatti, che le richieste di installazioni di sistemi di videosorveglianza, proposte dall’azienda per esigenze organizzative, produttive o per tutelare l’incolumità dei lavoratori, debbono essere concertate con le rappresentanze sindacali oppure con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede direttamente l’Ispettorato del Lavoro.
“Ma noi non ne eravamo informati – continua Falciani – oltretutto la direzione ha avuto un atteggiamento vago. Il rispetto delle normative deve essere assolutamente tutelato, soprattutto perchè lo Statuto dei Lavoratori è una legge dello Stato. Nessuno può negare che accordi di questo tipo siano stati siglati con altre aziende, laddove ci sia stata la necessità di adottare sistemi di videosorveglianza per preservare patrimonio aziendale e incolumità dei lavoratori. In questo caso, purtroppo e come spesso accade, i lavoratori non vengono coinvolti. Devono dirci cosa sta succedendo, e nei prossimi giorni chiederemo che venga ratificato un accordo”.
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Ma si! con questa crisi che ci sta, invece di ringraziare Dio che avete un posto di lavoro, discutete di una telecamera che vi osserva e fateci anche sciopero per questo.
Mi sembra la via giusta per continuare bene. Poi ci si lamenta se le aziende vanno all’estero.
Ed ancora: ma se uno non ha nulla da nascondere, che problema può dare una telecamera? che vi vedano le mutande?
Mah…..
Concordo. I sindacati, questi sindacati, stanno contribuendo a distruggere l’Italia.
Non lo so, temo che si sia un po’ off topic coi commenti. Stiamo cercando di parlare anche coi referenti Pfizer, ma qui la questione del lavoro è subordinata rispetto ad una questione più importante: anche il contrario (cioè gli operai che mettono una videocamera nella stanza del “padrone”) sarebbe una notizia sanzionabile. Se invece sosteniamo che questo si può fare, è un altro paio di maniche, ma non credo che in coscienza voi lo crediate.
a dire la verità trovo questi due commenti davvero imbarazzanti e sconfortanti.
Secondo voi, siccome c’è la crisi, non c’è più diritto, non c’è più dignità. E il “padrone” può disporre del “sottoposto” al punto tale da poterlo riprendere e sorvegliarlo senza neanche informarlo. Ma stiamo scherzando? Questi commenti sono patetici e dimostrano solo odio per il sindacato, altro che amore per l’italia. Pessimi, pessimi, pessimi.
Imbarazzanti e sconfortanti sono molte delle vostre posizioni.
Se la telecamera è abusiva allora il gesto è grave.
Se, come dice l’azienda, la cosa è stata autorizzata dal tribunale allora c’è qualcos’altro sotto… e il sindacato prima di proclamare opere di sciopero così a caso dovrebbe temporeggiare.
Ma si sa bene che questo sindacato vive solo per protestare e per proclamare scioperi. Proposte zero. Proposte realizzabili e fattibili meno di zero.
No, scusa, ma non ci siamo proprio capiti. Bisogna capire che vuol dire “abusiva”.
Se il fine è l’INDAGINE, questa non deve essere AUTORIZZATA ma deve essere INIZIATIVA delle forze dell’ordine. In quel caso non è l’azienda che detiene le registrazioni ambientali, ma la polizia. L’azienda non ha accesso al registrato se non per ciò che concerne registrazioni rilevanti rispetto a una fattispecie di reato. Se invece il fine è quello della sorveglianza (preventiva) allora corre l’OBBLIGO di informare le rappresentanze sindacali, e questo non lo deve fare il tribunale, lo deve fare l’azienda.
Mi pare evidente che la fattispecie sia la seconda. Ti invito ad approfondire: http://www.prontoroma.it/servizi/documentazioni.asp?doc=autorizzazione-videosorveglianza-per-aziende-e-att&s=17
Dopodichè ne riparliamo.
Se lei non ha nessun problema ad essere ripreso a sua insaputa si faccia istallare una video camera nel suo bagno!
Che ci siano sindacati che non sono all’altezza del loro ruolo può essere vero, ma da qui a dire che chi si batte per i diritti dei lavoratori stia contribuendo a distruggere questo paese mi sembra un po’ eccessivo.
Battersi per i diritti dei lavoratori vuol dire battersi per i diritti di tutti, infatti anche lo stesso imprenditore è prima di tutto un lavoratore, anzi avvolte è anche meno tutelato del proprio dipendente. Non cadiamo nel gioco della vecchia politica che vuole contrapporre operai e imprenditori, ma dobbiamo essere tutti uniti nella difesa del lavoro e dei suoi diritti.
Le aziende che vanno all’estero lo fanno solo perché in altre parti ci sono leggi che permettono lo sfruttamento degli operai l’azzeramento dei diritti ed è più facile fare profitti non pagando le tasse, questi pseudo imprenditori si che rovinano l’italia!
Ma sicuro…. berry8… sicuro….
Non ho capito di cosa devo essere sicuro!?
Di quello che penso sono sicuro altrimenti non lo scriverei!
I sindacati confederali chi sono? Gli stessi che dopo i tavoli con la Fornero avevano firmato un accordo si massima sulla riforma e andavano a lodarla (la riforma) nel salotto di Ballarò…. salvo poi rimangiarsi tutto il giorno seguente? In primis Angeletti e Bonanni.
E vogliamo parlare della Camusso che dopo gli aggiustamenti sull’articolo 18 ha dichiarato: “bene le modifiche… ma lo sciopero lo facciamo ugualmente!”. E allora ci si chiede: sono interessati al lavoro questi qui, oppure a scioperare e ad esacerbare gli animi?
E’ proprio vero, una volta conquistati certi diritti non li si apprezza più.
E’ terribile che alcuni cittadini pretendano che il proprio voyeurismo contagi tutti gli altri.
Io pretendo rispetto per la mia riservatezza e per la mia persona.
E’ ancora peggio Gundam. Qui non si tratta di generica “privacy”, qui si tratta di responsabili di stabilimento che pretendono di sorvegliare a loro insaputa i dipendenti. Non è la telecamera di sicurezza di una banca messa su un luogo pubblico, o un’intercettazione disposta da un’autorità giudiziaria per perseguire un reato. E’ una cosa molto peggiore, è l’affermazione di una gerarchia per cui un civile può spiarne un altro (in uno spogliatoio poi!) giustificandosi con una mera gerarchia di rapporti economici. Sono certo che tu nella tua azienda non faresti mai una cosa del genere, se hai dell’azienda (come ne sono sicuro conoscendoti personalmente) anche un’idea che investe i rapporti umani e la vita delle persone, imprenditori e dipendenti. E che ci sia chi discute ua ovvietà di questa portata fa tornare l’italia indietro di decenni, se non di secoli. Non c’entra niente il ruolo storico dei sindacati in questa faccenda, ruolo su cui possiamo discutere ed esprimere tutte le critiche del mondo. E’ la dignità degli individui che viene lesa. Non capire questo, o fare finta di non capirlo per sparare ancora una volta sul sindacato, è demoralizzante.
Questo non si discute. Ma se la cosa è autorizzata dai Carabinieri, come la mettiamo? Evidentemente c’è qualche motivo serio…
Fai riferimento a quanto già scritto.
L’autorizzazione non esime, anzi obbliga, a dare comunicazione della videosorveglianza alle maestranze.
Rifletti: se così fosse chiunque potrebbe sorvegliare, nel proprio locale, chiunque altro. E invece non è così. Persino per le telecamere di sicurezza è obbligatorio, nei locali aperti al pubblico, esporre appositi avvertimenti per gli avventori. Figuriamoci per i dipendenti! Credo che ti sei sbilanciato a favore dell’azienda troppo presto.
Se c’è un’indagine (e non lo so se c’è o meno) quale comunicazione vuoi dare alle maestranze? Se non c’è alcuna indagine… il fatto è grave. Logico.
L’indagine non c’è. In caso di intercettazioni ambientali non è l’azienda a gestire le installazioni di rilevazione ma le forze dell’ordine. E non saprebbero nulla neppure i dirigenti che ovviamente non avrebbero accesso al registrato. In questo caso l’azienda avrebbe semplicemente risposto “non lo sapevamo neppure noi”.
Ma costa sta dicendo? Se c’è una indagine, essa è partita dopo una denuncia per un fatto o un sospetto fondato da parte dell’azienda, la quale si rivolge alle forze dell’ordine, le quali ricevono eventualmente l’autorizzazione da parte della Procura all’installazione di microspie. Cose già viste e riviste, anche in ambienti piccoli. Io datore di lavoro mi accorgo che spariscono soldi dalla mia cassa, vado dalle forze dell’ordine, si decide di mettere una telecamera nascosta e così si incastra il dipendente che ha rubato. Naturalmente si tratta di un esempio. Io non so se alla Pfizer c’era una indagine in corso, cosa può essere accaduto, ecc. E subito dopo la scoperta non potevano saperlo neanche i lavoratori… quindi cosa scioperi? Aspetti e chiedi spiegazioni, cerchi di andare a fondo. Poi eventualmente scioperi (e non solo).
E’ naturale che se si tratta di una cosa “abusiva”, è davvero MOLTO GRAVE.
Guarda che stai dicendo quello che dico io. Se c’è un’indagine l’installazione delle microspie è gestita dalle forze dell’ordine, non dall’azienda, con la COLLABORAZIONE dell’azienda, ma le riprese le fa la polizia/carabinieri. La risposta dell’azienda fa invece riferimento all’autorizzazione per la videosorveglianza che, a norma dello statuto dei lavoratori, richiede la comunicazione a tutti i lavoratori. Nessuno ha parlato di alcuna indagine di forze dell’ordine e lo sciopero è stato proclamato DOPO che l’azienda ha spiegato in questo modo l’accaduto. “Si decide di mettere una telecamera nascosta e così si incastra il dipendente che ha rubato”; come accaduto, ad esempio, nei casi di violenze negli asili (scoperte grazie a intercettazioni ambientali) la pratica fa riferimento a un’operazione di Polizia, ovviamente con il CONSENSO dell’azienda, non ad una iniziativa dell’imprenditore AUTORIZZATA (come da legge) dall’autorità competente; anche perchè per essere autorizzata, come nel link che ti ho inviato, si deve attestare sotto la propria responsabilità di aver avvisato i soggetti interessati. Qui sta la differenza. Ribadisco che, come te, sono d’accordo sul fatto che sia un episodio gravissimo “se si tratta di un abuso”. La differenza delle nostre posizioni sta nel fatto che io (come i lavoratori) attendo giustificazioni concrete che non sono arrivate, e tu invece dai per scontato che queste giustificazioni esistano, non si sa bene su che base.
Abbiamo contattato la Pfizer, hanno i nostri riferimenti e siamo in attesa di una dichiarazione e/o comunicato
La clamorosa scoperta di una telecamera spia posizionata negli spogliatoi della Pfizer, sede di Campolungo, rappresenta una prova eloquente di come il Piceno viene considerato nel panorama delle leggi sul lavoro.
Invito a considerare che a seguito della positiva mediazione della Regione per attivismo delll’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, bisogna riconoscerlo, recentemente è stato firmato un accordo, che è stato considerato migliorativo rispetto all’ipotesi iniziale degli esuberi che erano stati quantificati in 83 unità, sui 550. Naturalmente è stata una lunga trattativa, ma l’esito non è stato nehativo.
L’accordo segna un’evoluzione delle relazioni sindacali all’interno della Pfizer che rimane una delle più grandi aziende del Piceno.
Bene. Per Pfizer l’impegno e la motivazione dei dipendenti sono essenziali (lo leggo sul sito dell’azienda) alla produzione di medicine e sono elementi che caratterizzano il successo dell’azienda. Per questo motivo, Pfizer punta allo sviluppo di una cultura d’impresa che indirizzi la performance e l’innovazione attraverso la valorizzazione della diversità di talenti e di visioni, in cui i colleghi possano costruire le proprie carriere e abbiano il potere di prendere decisioni e siano compensati per i risultati ottenuti.
Ottimo no. Non capisco perché si ricorre a questi mezzi che fanno parte di una cultura aziendale che è stata consegnata alla storia.
la Pfizer con le istituzioni ha ottimi rapporti e dovrebbe essere un modello da imitare anche perché opera in un settore non proprio penalizzato dalla crisi economica che stiamo attraversando.