ASCOLI PICENO – Chiude i battenti Attù di Filippo Galosi, negozio di abbigliamento in Corso Mazzini, dietro Piazza del Popolo, lunedì 21 maggio.
Dopo sette anni cessa un’attività che, a detta del titolare, fino ad un anno e mezzo fa andava bene: “Il problema non è il costo del parcheggio per i clienti o la vicinanza dei centri commerciali – precisa Galosi – la verità è che ormai resistono solo i negozi in franchising, gli unici a poter sostenere i costi delle bollette e del personale; da qui a dieci anni vedremo solo quel genere di negozi in centro perché man mano chiuderanno tutte le altre attività, come già sta accadendo. Personalmente l’aumento delle tasse mi ha strozzato e le banche, nonostante abbiano liquidità, di certo non aiutano i piccoli commercianti”.
Eppure il problema sembra non essere solo la crisi economica generale e quella del settore abbigliamento in particolare; Galosi, infatti, punta il dito contro una cattiva politica del turismo ad Ascoli e contro una mentalità provinciale e chiusa dei cittadini stessi: “Bisognerebbe invogliare la gente a restare in centro, realizzando più eventi in Piazza del Popolo ed attirando turisti anche dalla costa; l’ufficio del turismo non dovrebbe chiudere all’ora di pranzo, i negozi dovrebbero restare aperti la sera, almeno nei periodi estivi, e gli ascolani dovrebbero cambiare la propria testa, aprendosi al turismo”.
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Dispiace molto. Purtroppo la situazione è gravissima e, oltre alle tasse che aumentano, la gente spende di meno.perchè ha meno soldi e anche per una questione psicologica di paura. Non si sa dove andremo a finire.
Comunque sono d’accordo che ad Ascoli si deve fare di più, sul turismo si sta migliorando ma si va troppo a rilento. E c’è bisogno anche di un cambio di mentalità di molti commercianti.
Però negli ultimi anni il centro si è ripopolato di persone e di locali. Di eventi ne sono stati fatti tanti. Il passeggio, nonostante il prezzo vergognoso dei parcheggi, c’è.
Il problema grosso è questa maledetta crisi che sta spazzando via quasi tutti… soprattutto le attività più “deboli”.
Cerchiamo di non mollare, ma è dura!
Comunque non è Ascoli. La situazione è così ovunque purtroppo. Anche a San Benedetto si chiude e oggi leggevo di un’ecatombe nel centro storico di Fermo.